Meno risorse per Patronati e CAF, a rischio i servizi ai cittadini
Franco Lorenzon, Cisl: “Il Governo deve tutelare i cittadini dagli interessi privati, che vogliono cancellare la gratuità di questi servizi. In cinque anni raddoppiata l’utenza e le pratiche assolte.”
Redazione Online
23/09/2014

A causa dei minori servizi offerti dall’INPS e dall’aumento dell’informatizzazione delle pratiche,  l’utenza dei patronati negli ultimi anni è aumentata del 35%. Nel 2013 sono state 14 milioni le persone assistite, di cui 4 milioni si sono rivolti all’Inas, che ha aperto 2 milioni e mezzo di pratiche.

I patronati quindi,  grazie alla loro attività,garantiscono alla pubblica amministrazione un risparmio annuo di circa 600 milioni di euro.Solo in Veneto nel 2013 le pratiche di assistenza avviate dai patronati Inas, hanno superato quota 180mila, il 18% in più rispetto al 2012.Chi dipinge i patronati come i bancomat dei sindacati, non ha compreso il vero ruolo di questo servizio. Un servizio costantemente minacciato da lobbies che vorrebbero il taglio del fondo patronati, con la scusa di ridurre gli sprechi. L’unica cosa tagliata, invece, sarebbero le tutele dei cittadini.  I bisogni delle persone rischiano cioè di diventare un affare per commercialisti  e consulenti del lavoro ai quali ci si dovrebbe rivolgere, pagando per i servizi che i patronati oggi offrono gratis.Il numero di aperture delle pratiche è progressivamente aumentato in corrispondenza dell’obbligo di invio telematico delle pratiche all’inps (dal 2013 obbligo anche per INPDAP e INAIL dal 2012), passando dalle 11.926 del 2009 alle 25.814 del 2013 (dato in linea con il 2014 quando al 3 Settembre siamo a 18.658) con  un totale di 14.138 pratiche elaborate e chiuse nel 2013 e già 9.697 al 1 Settembre 2014.Le pratiche per pensioni di anzianità e di vecchiaia  sono drasticamente diminuite per tutte le modifiche normative che hanno prolungato le decorrenze delle stesse, le pensioni di reversibilità mantengono invece un trend costante.Le domande di disoccupazione e di mobilità hanno registrato un picco di aumenti  tra il 2011 e 2012, rientrato tra il 2012 e 2013 per effetto dell’inserimento della mini aspi (al posto della disoccupazione a requisiti ridotti) poi definitivamente eliminata nel 2013.Le domande di danni da lavoro che includono denunce di malattia professionale e infortuni, aumentano anche in proporzione al numero di disoccupati. Un soggetto che lavora difficilmente  presenta una denuncia di malattia professionale, lo fa nel momento in cui non ha più contatti con l’azienda dove ha contratto la malattia stessa.Le richieste di  invalidità civile hanno registrato un aumento netto dal 2010, quando è entrato in vigore l’obbligo di invio telematico delle domande (passando da 526 a 2043) per poi mantenere un andamento pressoché costante.Nel 2008 il patronato ha iniziato a rilasciare i rinnovi del permesso di soggiorno (autorizzati dal Ministero) aumentando di anno in anno il numero di pratiche assolte. Nel  2013 e 2014 le richieste sono in diminuzione, questo perché la maggior parte delle persone straniere è residente in Italia da più di 5 anni, passando quindi alla carta di soggiorno, che si rinnova ogni 5 anni con la modifica del passaporto o con la nascita di un figlio. I rinnovi per attesa di occupazione trascorso l’anno non sono più rinnovabili, pertanto molti stranieri sono costretti ad uscire dal territorio italiano.“Difendere i cittadini spiegando che c’è qualcuno che può tutelare i loro diritti, è questo l’obiettivo dell’operazione consapevolezza,  che come patronato Inas Cisl ci vedrà presenti con un gazebo al mercato di Treviso, martedì 23 Settembreha dichiarato Michela Fuser responsabile INAS Cisl Treviso -  Questo per incontrare la gente nei luoghi di ritrovo più frequentati e spiegare che cosa è e come opera un patronato. Fare chiarezza su un organismo previsto dalla Costituzione, che assiste gratuitamente le persone in materia previdenziale e socio assistenziale, su malattie e infortuni sul lavoro, per i permessi di soggiorno e per molte altre questioni burocratiche della vita di tutti i giorni, è fondamentale. Lo è ancora di più oggi, di fronte all'Inps che, anche a causa della riduzione del proprio personale, ha chiuso molti sportelli al pubblico e ha affidato la gestione delle domande ad un sistema telematico. Senza il patronato i cittadini si sarebbero ritrovati soli di fronte a procedure estremamente complesse, spesso incomprensibili.”