Oggi, 20 giugno, è la Giornata mondiale del Rifugiato
Continuano ad aumentare le persone costrette a fuggire dalle proprie terre per cercare sicurezza e protezione altrove. Secondo l'UNHCR nel 2022 sono stati 108,4 milioni
La Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento sancito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è un momento significativo per riflettere sulle sfide e le esperienze di milioni di persone costrette a fuggire dalle proprie terre per cercare sicurezza e protezione altrove.
Proprio perché continuano ad aumentare le persone costrette a fuggire dalle proprie terre per cercare sicurezza e protezione altrove, è importante comprendere gli atteggiamenti e i comportamenti delle comunità ospitanti.
La guerra in corso in Ucraina, insieme ai conflitti in altre parti del mondo e agli sconvolgimenti provocati dal clima, hanno costretto un numero record di persone a fuggire dalle proprie case nel 2022 pari a 108,4 milioni. Numeri già superati a maggio 2023 secondo l’UNHCR, l’agenzia dell’ONU per i rifugiati, a causa dello scoppio del conflitto in Sudan che ha causato nuovi esodi, spingendo il numero totale delle persone in fuga nel mondo a un valore stimato di 110 milioni.
Alla fine del 2022 si è stimato che 62,5 milioni fossero sfollati interni, 35 milioni i rifugiati e 4,4 milioni di persone in tutto il mondo fossero apolidi o di nazionalità indeterminata.
Nel mondo si stima che più di 1 persona su 74 è stata sradicata dalla propria terra.
L’UNHCR ha rilevato che sono solo pari ad un terzo il numero di quanti fuggiti dal proprio paese che hanno ricevuto protezione internazionale come gruppo o in seguito a una decisione favorevole in materia di asilo.
La metà dei rifugiati del mondo – oltre 17 milioni e 800mila - è ospitata da soli 3 Paesi a basso-medio reddito che sono: Siria, Ucraina e Afghanistan.
Enrico Vendrame
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