Oggi è la giornata mondiale senza fumo
Nella Marca 130.000 fumatori.
In Provincia di Treviso possono essere attribuiti al fumo il 30% circa dei decessi tra i 30 e gli 80 anni (2.320 morti nell’ultimo triennio). Tra le cause di questi decessi i tumori del polmone (443), altri tumori (229), le malattie cardiovascolari (229), le malattie cerebrovascolari (45).
A fornire il dato, relativo al triennio 2015-17, è il Servizio di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 2, in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco (World No Tobacco Day), in programma domani, giovedì 31 maggio.
I DATI:
Secondo i dati PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), in provincia di Treviso fuma il 22% degli adulti tra 18 e 69 anni, per un totale di quasi 130.000 fumatori.
L’abitudine al fumo è più diffusa negli uomini (1 su 4) rispetto alle donne (1 su 6), nei più giovani (fuma il 37% dei 18-24enni), e nelle persone con un basso titolo di studio (24%). In controtendenza con quanto rilevato negli anni precedenti e nel resto del Paese, non c’è differenza significativa nell’abitudine al fumo tra le persone in base al reddito.
Per quanto riguarda l’andamento temporale negli ultimi 10 anni dell’abitudine al fumo nei due sessi si nota una modesta diminuzione tra gli uomini, mentre la percentuale delle donne che fumano è rimasta costante. Gli effetti negativi del fumo sulla salute aumentano al crescere dell'età e sono cumulativi, ma tra la popolazione ultra 64enne trevigiana il 7% (circa 13 mila persone) fumano ancora.
Il sistema di sorveglianza HBSC (relativo agli adolescenti) ha rilevato che ha già provato a fumare tabacco il 4% degli undicenni, il 22% dei tredicenni e il 51% dei quindicenni: fumano quotidianamente soprattutto i quindicenni (12%), in particolare il 15% delle femmine e il 9% dei maschi.
Il 6% dei trevigiani fuma e/o permette di fumare nella propria abitazione e ancora il 4 % fuma o permette di fumare nelle case in cui vive un bambino.
Tra le persone con malattie croniche (cardiovascolari, polmonari, epatiche, diabete, tumori e insufficienza renali), per le quali il fumo rappresenta un importante fattore di rischio, circa 1 su 5 fuma; tuttavia, la presenza di una o più patologie favorisce la decisione di smettere di fumare
Nei fumatori è più alta la prevalenza di altri comportamenti dannosi per la salute: in particolare il 42% dei fumatori è anche consumatore di alcol e l’88% non consuma abitualmente frutta e verdura in quantità sufficiente. Spesso, quindi, i rischi si sommano.
A CHI RIVOLGERSI PER SMETTERE: A livello aziendale sono attivi i corsi per smettere di fumare presso il Servizio per le Dipendenze (SerD) di Conegliano, il Servizio per alcologia e tabagismo (SerAT) di Castelfranco Veneto e presso il Servizio di Riabilitazione Cardiovascolare dell’Ospedale di Motta di Livenza e in collaborazione con Associazioni di volontariato (LILT di Treviso). E’ attivo inoltre l’ambulatorio per trattamento tabagismo, un servizio specialistico formato da un’équipe multiprofessionale, che svolge attività clinica diretta con i pazienti con patologie croniche specifiche, presso l’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale di Vittorio Veneto, il SerAT di Castelfranco Veneto, il Servizio di Riabilitazione Cardiovascolare dell’Ospedale di Motta di Livenza e il distretto di Treviso Nord (sede Villorba).
L’accesso ai corsi può avvenire o tramite accesso volontario, oppure su invio del medico di medicina generale; per l’ambulatorio specialistico si accede tramite indicazione dello specialista (oncologi, pneumologi, cardiologi, allergologi) e del MMG.
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