Più giovani chiedono aiuto
I dati del progetto "Cinque pani e due pesci" della Caritas diocesana.
Redazione Online
30/07/2014

Il progetto della Caritas diocesana di Vittorio Veneto “Cinque pani e due pesci” aiuta 147 persone con 72 mila 600 euro dall’inizio del 2014. Aumentano i giovani che chiedono aiuto. «La gente ha ancora tanta voglia di lavorare. Di sentirsi apprezzata e valorizzata per quello che fa. Elemosinare un aiuto economico non è quello che cerca». Questo, secondo la Caritas diocesana di Vittorio Veneto, è il più forte messaggio che emerge dai dati e dall’esperienza del primo semestre 2014 del progetto “Cinque pani e due pesci” (5P2P). Con questo progetto, nato nel 2012, Caritas diocesana si mette al fianco di persone residenti nel territorio diocesano che si trovano in grave difficoltà economica.

La richiesta d’aiuto va presentata ai centri d’ascolto Caritas nelle foranie e viene poi valutata da una commissione. Per fare in modo che chi riceve l’aiuto si senta valorizzato, utile e rispettato, Caritas chiede in cambio del sostegno economico un impegno lavorativo a tempo presso famiglie, parrocchie o una delle tante strutture partner del progetto, dai Comuni alle onlus. Il servizio è pagato con voucher: il contributo massimo è di 500 euro a persona, comprese quote assicurative e versamenti Inps. Nei primi 5 mesi dell’anno 5P2P ha erogato aiuti per 72 mila 600 euro a 147 persone distribuite nelle 12 foranie della diocesi di Vittorio Veneto. Tra questi, 12500 euro a Conegliano e 11800 euro a Vittorio Veneto, le due foranie che più hanno investito.

I dati di inizio 2014 mostrano che il bisogno non diminuisce. Nel primo semestre del 2014 le richieste sono state 171: proseguendo con questo ritmo si supereranno le 339 richieste del 2013. Si abbassa l’età di chi chiede aiuto: la quota di persone con meno di 40 anni aumenta dal 28,4% del 2012, al 35,7% del 2013, al 41,5% del 2014.

La quota di persone che si rivolge a 5P2P che ha più di 60 anni era del 27,3% nel 2013, del 28,6% nel 2013, scende al 24% nel primo semestre 2014. Su 171 richieste del 2014, 96 arrivano da persone sposate (56,1%) e solo 31 da persone separate o divorziate (43,7%). Sono italiani il 40,9% delle persone aiutate da 5P2P nel 2014: erano il 39,5% nel 2013, e addirittura il 47,7% nel 2012, quando il progetto muoveva i suoi primi passi. Tra le comunità straniere, il maggior numero di richieste d’aiuto arriva da chi è originario del Marocco (quota di poco superiore al 17% sia nel 2013 che nel 2014) e dall’Albania (7% nel 2014). In tutto 24 le nazionalità rappresentate nelle richieste 2014.

«Per chi partecipa a 5P2P – si sottolinea dalla Caritas – servirebbero più opportunità lavorative, e in particolare più opportunità significative, per permettere di mettere a frutto la propria professionalità o acquisire nuove competenze. Per questo ci piacerebbe avviare una più stretta collaborazione con le associazioni di categoria. Inoltre, siamo prontissimi a collaborare con tutte le altre iniziative di contrasto alla povertà delle altre istituzioni: già ora lavoriamo assieme ad alcuni Comuni. Ma il valore del progetto, secondo noi, sta anche nel reintrodurre le persone in relazioni sociali da cui erano escluse, o si erano escluse. Spesso, infatti, la povertà economica e materiale si accompagna alla povertà di relazioni». I fondi per aiutare le persone in difficoltà con 5P2P arrivano anzitutto dall’otto per mille alla Chiesa cattolica, ma a contribuire con offerte sono anche parrocchie, privati ed enti. Grazie a questa generosità, 5P2P ha ancora a disposizione 60.764 euro (dati 31 maggio) per l’aiuto alle persone in difficoltà