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Restituiti al Duomo antichi documenti

A Sacile importante operazione dei carabinieri

Restituiti al Duomo antichi documenti

Mercoledì 29 maggio alle 17 al Centro di Studi Biblici di Sacile, alla presenza del Vescovo Corrado, del sindaco Carlo Spagnol, del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Pordenone, col. Luciano Paganuzzi, del rappresentante della Soprintendenza Archivistica del Friuli Venezia Giulia, dott. Paolo Santoboni, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine, magg. Lorenzo Pella consegnerà a don Gianluigi Papa, parroco del Duomo, importanti beni archivistici recuperati presso un’abitazione privata di Sacile, nel maggio 2017, dai Carabinieri del reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri.
L’indagine, eseguita anche grazie alla preziosa collaborazione della Stazione Carabinieri di Sacile, ha interessato l’ambiente della ricerca clandestina di beni culturali ed è culminata in una perquisizione domiciliare effettuata a Sacile che ha consentito il rinvenimento di vario materiale archeologico nonché di quello archivistico oggetto della restituzione.
I beni da restituire sono: due tomi manoscritti risalenti rispettivamente al 1775 e al 1796 dei frati cappuccini di Sacile riguardanti “il buon governo delle anime” e “L’Ecclesiaste e la sapienza giusta la vulgata in lingua latina...”; un documento manoscritto estratto delle registrazioni effettuate dalla “Fabriceria del Duomo di Sacile” (la “fabriceria” era l’organismo che sin dal medioevo si occupava dell’amministrazione e della manutenzione dell’edificio sacro), riguardante tale Francesco de Favea per dei sedimi in località Ursago (Orsago) tenuti in affitto per conto della stessa; cinque fogli membranacei di particolare pregio, risalenti alla fine del XVI secolo, appartenenti ad un graduale/antifonario, con la notazione musicale dei canti.
Il materiale sequestrato è stato esaminato da esperti della Soprintendenza Archivistica del Friuli Venezia Giulia di Trieste che ne ha stabilito l’originalità, il particolare pregio, contestualizzandoli nel territorio di Sacile dove era presente un convento di frati cappuccini risalente all’epoca medievale, successivamente abbandonato ed i cui ruderi erano stati definitivamente abbattuti agli inizi del XX secolo. Pertanto, è scomparsa ogni vestigia del convento e sono state disperse le opere d’arte, come pure la biblioteca Capuccinorum Sacilli, i cui volumi sono approdati solo parzialmente al locale Centro di Studi Biblici.
Il detentore dei beni sequestrati, benché animato da passione per la ricerca, è ritenuto responsabile dei reati di violazione in materia di ricerche archeologiche e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato previsti e puniti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Il materiale assegnato alla Parrocchia verrà conservato presso la locale Biblioteca a disposizione della comunità per motivi di studio e di arricchimento culturale.

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