“Ho colto con favore l’invito del Ministro Bianchi ad avviare una positiva interlocuzione con i territori a partire dal raccogliere le necessità della scuola a livello regionale, perché sono convinta che da un positivo confronto possano arrivare risposte concrete per il mondo della scuola del Veneto”.
Così l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan annuncia di avere inviato al neoministro dell’istruzione Patrizio Bianchi una nota nella quale vengono riassunte le criticità e priorità della scuola in Veneto.
“Tra i vari aspetti – sottolinea l’assessore Donazzan – evidenzio la necessità di incrementare sensibilmente le risorse, umane ed economiche, e di maggiore trasparenza nei criteri di attribuzione nazionale. Serve aumentare i docenti di sostegno, i dirigenti scolastici e dare risposte a questioni rimaste in sospeso come, ad esempio, quella dei 3.000 docenti in possesso del diploma del vecchio istituto magistrale che solo in Veneto sono stati licenziati in massa e oggi, se va bene, possono usufruire di un contratto annuale. Sono tutti problemi seri ai quali va data risposta sul piano nazionale”.
Tra gli aspetti segnalati nel documento, la necessità di investire sull’offerta di istruzione e formazione professionale quale strumento fondamentale per lo sviluppo delle competenze dei giovani, per assicurare competenze alle imprese e per contrastare la dispersione scolastica ed educativa.
L’offerta di istruzione e formazione regionale in Veneto coinvolge 20.000 studenti (12% della popolazione scolastica regionale) ed è finanziata per il 28% da risorse nazionali, che negli ultimi anni si è ridotto da 29 a 23,6 milioni di euro, a fronte delle risorse regionali che ammontano a 60,4 milioni di euro l’anno, in costante aumento.
“E’ una priorità quella di rilanciare l’offerta e dare nuove prospettive di sviluppo all’offerta di istruzione e formazione professionale – puntualizza Donazzan, - elemento da integrare con il rilancio nell’offerta nel campo degli istituti tecnici superiori, facendo attenzione alle sovrapposizioni con le lauree professionalizzanti”.
Per quanto riguarda i docenti per le scuole primarie e scuole d’infanzia si evidenzia la necessità di aumentare del numero di posti disponibili per la laurea in Scienze della formazione primaria, mentre in merito all’organico del personale docente e ATA la necessità di trasparenza dei criteri di attribuzione e riduzione del turn over.
“Un aspetto al quale teniamo molto in Veneto – conclude Donazzan – riguarda le scuole paritarie per i quali servono maggiori e tempestivi finanziamenti. Come del resto è fondamentale per favorire il diritto allo studio dobbiamo pensare all’estensione dei contributi alle famiglie anche per il trasporto scolastico”.