Un nuovo attacco nelle ultime ore! Questa volta a Tarzo, in località Costa, presso l'azienda agricola Dino Merotto. “Non si tratta solo di una perdita di animali – sottolinea Coldiretti Treviso – ma di un colpo al reddito di un'azienda che opera in un'area dove la presenza umana è fondamentale per la cura del territorio, con un alto valore sociale e ambientale”.
Cinque capre e tre pecore sono state sbranate in un terreno recintato, in una zona dove non era mai stato avvistato un lupo. "In questo caso, è stato visto un branco, presumibilmente composto da almeno tre lupi," spiega il pastore. La preoccupazione cresce per l’aumento della fauna selvatica e la sua pericolosità, ma soprattutto per il futuro del territorio, che rischia il degrado se allevatori e agricoltori abbandonano la loro attività. Coldiretti ha subito coinvolto la Polizia Provinciale per avviare la richiesta di ristoro per l’azienda, mentre sul posto è intervenuto il personale dell'Ulss 2 Marca Trevigiana.
Un episodio cruento, mentre l’Unione Europea sta discutendo il cambiamento dello status di protezione del lupo, passando da rigoroso a semplice. Questo rappresenta un passo avanti importante nella gestione di un evidente squilibrio, che rischia di portare alla chiusura di molte stalle, contribuendo all’abbandono delle campagne. Gli attacchi dei lupi causano ogni anno migliaia di vittime tra pecore, capre e agnelli, con devastazioni ormai quotidiane negli allevamenti.
Negli ultimi dieci anni, secondo Coldiretti, i predatori hanno portato alla chiusura di 800 stalle e alla morte di 65.000 animali, compromettendo anche il futuro delle filiere casearie, fondamentali per l’economia e il turismo rurale.
Lo studio Life WolfAlps EU stima circa 3.300 lupi in Italia, con avvistamenti sempre più frequenti anche vicino ai centri abitati, alimentando la preoccupazione. “Il vero rischio di estinzione oggi è per l'agricoltore di montagna,” conclude Coldiretti Treviso.