TRAGEDIA MARMOLDA: le parole di Draghi e dei vescovi Tisi e Marangoni
Al momento sette le vittime recuperate e quattordici i dispersi
“Oggi l’Italia piange queste vittime e si stringono a loro tutti gli italiani e le italiane. Ma il governo deve riflettere su quanto accaduto e deve prendere dei provvedimenti perché quanto accaduto abbia una probabilità bassissima di succedere o possa addirittura essere evitato”.
Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, arrivato oggi (lunedì 4 luglio) a Canazei, dove vengono coordinate le operazioni di soccorso della tragedia della Marmolada, dove nel pomeriggio di domenica 3 luglio c’è stato il crollo di un seracco che ha travolto il sentiero sottostante, dove transitavano le cordate di alpinisti che stavano salendo in vetta.
“Oggi sono qui a Canazei per rendermi conto di persona di quel che è successo”, ha detto nella diretta su Rai1. “E vi assicuro è molto importante essere venuti. Abbiamo fatto un punto tecnico operativo con tutti coloro che hanno collaborato alle operazioni, ma soprattutto sono qui per esprimere la più sincera, la più affettuosa, la più accorata vicinanza alle famiglie delle vittime e dispersi e feriti e alle comunità che sono state colpite da questa tragedia”.
Poco fa è stato recuperato sulla Marmolada il corpo della settima vittima . Cala a 14, fortunatamente, il numero dei dispersi: 4 persone in un primo tempo date per disperse nel crollo sono state rintracciate e sono in salvo.
“Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato in questo giorno e mezzo – ha aggiunto Draghi – voglio ringraziare la protezione civile, i vigili del fuoco, il soccorso alpino, le autorità sanitarie e i volontari tutti per la loro generosità, la loro professionalità e il loro coraggio. Perché queste operazioni si sono svolte e si svolgono in situazioni di grandi pericolo”.
“Questo è un dramma che certamente ha delle imprevedibilità – ha concluso Draghi – ma certamente dipende dal deterioramento dell’ambiente e della situazione climatica. Oggi l’Italia piange queste vittime e si stringono a loro tutti gli italiani e le italiane. Ma il governo deve riflettere su quanto accaduto e deve prendere dei provvedimenti perché quanto accaduto abbia una probabilità bassissima di succedere o possa addirittura essere evitato”.
Una tragedia su cui si sono espressi anche l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi e il vescovo di Belluno Renato Marangoni, esprimendo profondo cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime: “Il ghiaccio ha spezzato la vita di tante, troppe persone. Alle vittime e ai loro familiari va la nostra vicinanza e il nostro più profondo cordoglio. Di fronte a questa tragedia senza precedenti resta solo la forza dell’abbraccio fraterno, capace di portare un po’ di luce nel buio che tutti, in quest’ora, ci travolge”.
(fonte: Vita Trentina)
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