TREVISO: Coldiretti dura sul Prosek croato
Annunciate azioni a tutti i livelli
“Un altro prodotto che rischia di finire nella dispensa degli orrori della nostra strana Unione europea”. Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso resta basito dalla notizia su quello che si può considerare un nuovo tarocco, ma ancor peggio il rischio di una autorizzazione concessa dall’Ue al Prosek Croato: “Si tratta di una decisione che prende la forma di un vero attacco al Made in Italy e all’identità del nostro Prosecco che è inimitabile per storia, ambiente, know how e passione di intere generazioni di vignaioli”. Coldiretti non ha mezze misure in riferimento alla richiesta avanzata dalle autorità di Zagabria ai servizi della Commissione Ue per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della procedura per il riconoscimento della Menzione tradizionale Prosek. “E’ un affronto non solo al prodotto in sé ma anche ad un territorio che ha ricevuto dall’Unesco un riconoscimento mondiale – aggiunge Giuseppe Satalino, direttore di Coldiretti Treviso – Stiamo combattendo il sounding che danneggia il made in Italy nel mondo ma soprattutto la percezione e a volte la salute dei consumatori”. Una decisione che rischia di indebolire la stessa UE nei rapporti internazionali e sui negoziati per gli accordi di scambio dove occorre tutelare la denominazione prosecco dai falsi come in Brasile e Australia. Il successo del Prosecco che ha messo a segno un aumento delle bottiglie esportate nel mondo dell’8% nel primo trimestre del 2021 ingolosisce i falsari con imitazioni diffuse in tutti i continenti dal Meer-secco al Kressecco, dal Semisecco e al Consecco, ma è stata smascherata dalla Coldiretti la vendita anche del Whitesecco e del Crisecco. Il falso Made in italy alimentare – conclude la Coldiretti - vale 100 miliardi nel mondo dove 2 prodotti su tre che richiamano all’Italia non hanno in realtà nulla a che vedere con il tessuto produttivo ed occupazionale nazionale.
“A tutti i livelli Coldiretti si muoverà per impugnare questo percorso fuori dalle regole e dal rispetto dei nostri produttori” conclude Polegato “Ciò che spaventa è che la dispensa degli orrori europea già contiene insetti da portare in tavola e vino annacquato che non si può definire vino”.
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