TREVISO: consumo suolo, "Provincia divorata dal cemento"
Lo sostengono i consiglieri regionali del Pd Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon
"I dati diffusi dall'Ispra sul consumo di suolo nel 2022 disegna uno scenario in continuo peggioramento per la Marca Trevigiana. Ormai questo è un territorio divorato dal cemento e la legge regionale che dovrebbe limitare il fenomeno è a dir poco inadeguata e fallimentare".
Il giudizio, alla luce dei dati diffusi dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è dei consiglieri regionali del PD Veneto, Andrea Zanoni (nella foto) e Anna Maria Bigon."Basti pensare che questa è la nona provincia italiana per aumento in termini assoluti del territorio consumato (155 ettari, in crescita rispetto ai 121,4 del 2021), alle spalle in Veneto solo di Verona, e resta settima in Italia per superficie edificata. E per quanto riguarda l'area comunale di Treviso emerge che sono stati consumati altri 8 ettari di verde, a fronte degli 1,88 dell'anno precedente. Treviso città, con il 39,89% di suolo consumato pari a 2.210 ettari è il quarto comune del Veneto per utilizzo di territorio rispetto al totale, e si colloca al 195esimo posto tra i 7.904 comuni italiani. C'è di tutto, nella nuova colata che ha ricoperto la città nel 2022: stazioni di servizio, nuovi supermercati, lottizzazioni".
Zanoni e Bigon, come "esempio positivo" fanno riferimento al "provvedimento preso dalla Giunta di Preganziol, di limitare a 400 metri quadri anziché 1.500 la superficie di edifici di vendita lungo il Terraglio". E puntano l'indice sulla normativa regionale in materia: "da quando è entrata in vigore il consumo aumenta inarrestabile. Colpa delle svariate deroghe previste, da quelle inerenti le attività di cava agli interventi del Piano Casa a sostegno del settore edilizio. La legge, voluta da Zaia al quale va imputato questo fallimento, va cambiata al più presto, innanzitutto eliminando le deroghe".
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