TREVISO: la riscossa dei "casoini"
Iniziativa ideata e promossa da Fida-Confcommercio della provincia di Treviso
La riscossa dei “casoini” della Marca trevigiana ha visto, nella bella cornice del Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, la prima tappa del progetto di “riscossa” del piccolo commercio sotto casa.
L’iniziativa, ideata e promossa da Fida-Confcommercio della provincia di Treviso, il gruppo sindacale presieduto da Riccardo Zanchetta che assomma in sé 4 grandi “anime” del commercio, ovvero i panificatori (presieduti da Tiziano Bosco), gli ortofrutticoli (presieduti da Renzo Ghedin), i macellai (presieduti da Maddalena Stecca) che nell’insieme formano un gruppo unico, sul palco hanno ribadito il manifesto della giornata: orgoglio di bottega innanzitutto.
“Un orgoglio che nasce - ribadiscono nel manifesto presentato ieri e interpretato da Zanchetta – “dalla forza di un “mestiere” appreso sul campo, dal sacrificio dettato dall’amore per la propria “bottega”, sia essa ereditata o fondata in proprio, ma che resta pur sempre un presidio sociale, uno spazio inclusivo a disposizione di cittadini e consumatori, ed infine dalla “passione” che, abbinata al sorriso, caratterizza i “bottegai” una categoria che lavora col cuore, con le mani, e con il cervello dando vita ad un’umanità varia, sincera ed autentica.
I valori che oggi, non senza fatica, le botteghe sotto casa mantengono e che hanno dimostrato di saper elevare anche in piena pandemia, si sono ritrovati nella metafora dello spettacolo andato in scena ieri sera dal titolo “Era tutta campagna”, degli attori Jgor Barbazza e Davide Stefanato, dove la plasticità del dialetto veneto ha raccontato con ironia come la piccola bottega alimentare possa diventare anche il saggio e realizzabile sogno di un giovane.
Molte le conferme sul ruolo importante del commercio emerse dalla tavola rotonda- cui sono intervenuti, oltre alla presidente nazionale di Fida Donatella Prampolini – il giornalista Sergio Grasso e l’Assessore regionale Federico Caner.
“Negli ultimi anni - ha spiegato la presidente Prampolini - si è riscoperto il ruolo del commercio di vicinato. Alle piccole e medie imprese servono aiuti concreti come la diminuzione della tassazione locale e politiche attive di sviluppo. Chiediamo il riconoscimento della figura dell’alimentarista e di essere messi nella condizione di non chiudere. Abbiamo tutte le motivazioni per essere orgogliosi”. Il presidente dell’Unione regionale Confcommercio Patrizio Bertin – “ha sottolineato tutta la forza e la potenzialità economica e sociale del piccolo commercio, indispensabile nei piccoli paesi e nella città, nei quartieri”.
E se di cambiamento si parla, il “cibo” ne è la prova evidente: “la cultura del cibo” - ha affermato Sergio Grasso - cambia, le famiglie sono sempre più mononucleari ed emerge la vocazione alla sopravvivenza. La stessa GDO sta adottando le stesse strategie del piccolo bottegaio: isole a tema nel punto vendita e consigli utili”.
Massimo appoggio e piena condivisione del ruolo sociale e di presidio delle piccole botteghe è stato espresso anche dall’Assessore regionale Federico Caner, che al “piccolo”, in quanto entità che rivitalizza città e centri storici, ha assicurato la massima attenzione.
L’iniziativa è stata molto partecipata ed è diventata anche un momento formativo per alcuni studenti dell’Istituto Alberghiero Maffioli di Castelfranco che hanno potuto vedere da vicino il sentiment della piccola impresa.
In apertura sono intervenuti il Sindaco di Castelfranco Stefano Marcon e la presidente dell’Unione provinciale Dania Sartorato. Presenti tutti i presidenti dei mandamenti delle 4 Ascom federate (Federico Capraro, Giuseppe Partata, Pierluigi Sartorello, Rino Rinaldin), il segretario provinciale Fabio Marcolin, ed i vertici regionali di Confcommercio Eugenio Gattolin e Patrizio Bertin.
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