Ulss7. Ambulatorio gioco d’azzardo, primi casi di dipendenza on line
L’8 maggio incontro di sensibilizzazione organizzato dal Servizio per le dipendenze
Trascorrono davanti al computer molte ore, spesso anche intere notti insonni, giocando e dilapidando lo stipendio. Fino a qualche tempo fa quando si parlava di dipendenza da gioco d’azzardo il pensiero andava al grattaevinci, al lotto, alle slot: da qualche mese, invece, all’Ambulatorio per il gioco d’azzardo patologico dell’Ulss 7 sono arrivate anche le prime richieste d’aiuto da parte di persone che hanno sviluppato una dipendenza da gioco sul web. “Si tratta di persone più giovani rispetto a quelli dipendenti dai giochi “tradizionali” che per giocare utilizzano sia il computer che lo smartphone - spiega Carlo Cenedese, responsabile del Centro per le dipendenze giovanili -. Il gioco on line, gestito attraverso carte di credito o prepagate, è una possibilità in essere già da tempo ma che solo negli ultimi mesi si è tradotta, nel nostro territorio, in una richiesta d’aiuto. Purtroppo è sempre più frequente, soprattutto tra i più giovani - sottolinea Cenedese - il ricorso a questa tipologia di gioco, che rappresenta un pericolo anche maggiore rispetto alle tradizionali “macchinette”, in quanto ci si può connettere ovunque, in qualsiasi momento, nell’ambito di quello che finisce per diventare un rituale solitario-compulsivo. E’ più difficile, inoltre, che i familiari si accorgano di questo tipo di dipendenza: solitamente quando ciò avviene ci si è ormai giocati somme ingenti. Anche nella dipendenza dal gioco on line, come in altre dipendenze da web (videochat, social network, videogiochi online, ecc.) - sottolinea Cenedese - il soggetto rimane imprigionato in un circolo vizioso, al punto da trascurare i rapporti umani, sociali e familiari”.
Nel corso del 2013 all’Ambulatorio per il gioco d’azzardo patologico dell’Ulss 7 si sono rivolte 50 persone, 35 maschi e 15 femmine, di età compresa tra i 23 e i 77 anni (il 32% dell’utenza è costituita da pensionati, il 40% da lavoratori dipendenti, il resto da altre categorie). La dipendenza più frequente è risultata quella dalle video-slot (collocate in bar e tabaccherie) seguita da grattaevinci, lotto, sale bingo e, più raramente, dai casinò.
“In base agli studi epidemiologici il numero di persone dipendenti dal gioco è, purtroppo, decisamente più elevato rispetto al dato di coloro che si rivolgono alle nostre strutture - sottolinea Michela Frezza, direttore del Servizio per le dipendenze dell’Ulss 7 -. Molti provano vergogna nel chiedere aiuto per questa patologia, altri, invece, sottovalutano il problema finché non si trovano a dover fronteggiare una situazione economica fattasi grave o la compromissione dei rapporti familiari. L’invito, rivolto sia a chi ha problemi con il gioco che ai familiari è di contattare, prima possibile quando ci sono problemi di dipendenza, l’Ambulatorio dedicato”.
Per informare e sensibilizzare sulla tematica del gioco d’azzardo patologico il SerD ha organizzato un incontro per giovedì 8 maggio dalle 20.30 alle 22.00, presso la sala riunioni del Centro per le dipendenze giovanili di via Ortigara 131 a Conegliano. L’accesso è libero e non è richiesta l’iscrizione.
Al fine di favorire la richiesta di aiuto da parte delle persone che hanno sviluppato la dipendenza dal gioco è stata inoltre avviata una collaborazione con l’Associazione “Libera – Presidio Peppino Impastato” di Pieve di Soligo che ha realizzato un primo censimento dei video slot negli esercizi commerciali di Pieve di Soligo (42 slot in 12 esercizi).
All’ Ambulatorio per il gioco d’azzardo patologico, che ha sede presso il Centro per le dipendenze giovanili di Parè, si accede tramite appuntamento (tel. 0438.663850, mail: giocodazzardopatologico@ulss7.it). L’accesso è gratuito, viene garantito l’anonimato e non è necessaria alcuna impegnativa del medico. All’ambulatorio possono rivolgersi anche i familiari per avere informazioni e ricevere una consulenza.
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