Sono entusiaste le mamme che ogni martedì, dalle 9.30 alle 11.30, si trovano in “Quel posto che cerchi c’è”, a San Vendemiano, lo spazio mamma-bebè ideato dalla psicologa pre-perinatale e psicoterapeuta Donata Dileo e voluto dal vicesindaco Sonia Brescacin, in collaborazione con l’associazioni Giovani di Cosniga (che mette a disposizione la sede di piazza Sant’Antonio abate). Un progetto-pilota innovativo, che ha preso avvio in aprile e sta coinvolgendo una trentina di mamme con i loro neonati.
Il servizio, rivolto a donne incinte e neomamme fino a 36 mesi di vita del bimbo, è ad accesso gratuito.Angelita, 39 anni, ne ha tre. L’ultimo nato, Riccardo, è di 16 mesi. «Ho saputo del servizio attraverso L’Azione – racconta -, me lo ha segnalato mio papà che è abbonato. È un’esperienza molto utile, c’è davvero l’esigenza di condividere con altre mamme e con esperti le problematiche legate alla gravidanza, alla nascita e al post-partum. È inoltre un’occasione importante per creare amicizie: ho conosciuto due mamme che vivono nella mia stessa via, con molte si sono creati legami e ci si ritrova anche al di fuori».Uno degli obiettivi di “Quel posto che cerchi c’è” è proprio questo: contribuire alla creazioni di reti reali e virtuali (attraverso la pagina Facebook con già 324 fan) tra donne accumunate dall’esperienza straordinaria e radicale della maternità, favorendo la condivisione e stimolando il supporto reciproco.
«Per me è stato un aiuto importante - dice Monica, 37 anni -. Ho cominciato a frequentare il centro quando ero in sette mesi ed ero un po’ preoccupata. Il rapporto con la psicologa, con gli esperti e soprattutto con le altre mamme con i loro bimbi già nati mi ha tranquillizzata. Poi è arrivata Chiara, che oggi ha due mesi, e ora siamo in due a partecipare agli incontri. Mia madre vive in Perù e mia suocera ad un’ora di auto da qui. Un confronto con altre donne sulla gestione quotidiana del bambino è per me molto utile, non avendo altri supporti».
Ogni martedì c’è un esperto che affronta un tema, molto concreto, poi chi vuole racconta la propria esperienza, si fanno domande, si chiedono consigli. E si torna a casa, alla gestione della quotidianità, un po’ più leggere, sapendo di non essere sole ma di avere alle spalle, a portata di cell e di clic, una rete di nuove amiche a cui appellarsi in caso di bisogno.Anche Jessica, 30 anni, mamma di un maschietto di dieci mesi, Francesco, ha la madre che vive lontano, che riesce a venirla a trovare una volta al mese. «Se avessi saputo di questo posto avrei aspettato un anno a rimanere incita – sorride -. Con le conoscenze che ho ora, molte cose le avrei fatte in modo diverso. È un luogo istruttivo e piacevole, che fornisce un supporto importante».
Allo spazio mamma-bebè il clima è informale. Ci si toglie le scarpe e ci si accomoda a terra su un morbido tappetone con il proprio piccolo. Uno dei temi, molto sentito, affrontato in uno degli incontri è stato ad esempio la sessualità e la ripresa del rapporto con il compagno; i prossimi riguarderanno come trasportare i bimbi, il massaggio del neonato, le operazioni di disostruzione in caso di soffocamento. E argomenti anche leggeri, tipo quello di martedì scorso con lo yoga della risata, perché il riso o il sorriso sono già ottimi antidoti contro mali, come ad esempio la crisi post partum, che possono colpire le donne in questa fase delicata dell’esistenza.«L’esperienza di “Quel posto che cerchi c’è” è positiva e stiamo già pensando a come darle continuità – commenta il vicesindaco Sonia Brescacin -. Le mamme e i neogenitori sono una parte importante della comunità che va supportata nel compito delicato di allevare i figli nel modo migliore».