Ammontano ad un totale di 380 (rispetto ai 321 della scorsa settimana) i casi di West Nile registrati e confermati in Veneto, dei quali 238 di febbre WNF (erano 193) e 142 (erano 128 la settimana scorsa) della forma neuroinvasiva. Sono 29 i casi confermati nei donatori di sangue che vengono testati prima della donazione. Rispetto alla settimana scorsa i decessi salgono a 17 (2 in più).
Sono questi i dati contenuti nel bollettino numero 9 di Sorveglianza delle Arbovirosi, emesso oggi dalla Direzione regionale Prevenzione.
La febbre West Nile è provocata dal virus West-Nile, trasmesso dalla puntura di zanzare infette all’uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli. Le zanzare appartengono al genere Culex (specie C. pipiens), mentre come serbatoio di infezione sono state identificate oltre 70 specie di uccelli, soprattutto passeriformi e corvidi, dove il virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese. La maggior parte delle persone infette non manifesta sintomi (80%). Le forme sintomatiche si manifestano con sintomi simil-influenzali lievi, febbre, cefalea, dolori muscolo-articolari, raramente accompagnati da rash cutaneo (febbre, WNF). Meno dell’1% sviluppa una malattia neuroinvasiva, come meningite, encefalite o paralisi flaccida (malattia neuro-invasiva, WNND). Il rischio di malattia neuroinvasiva aumenta con l’età ed è più elevato fra gli adulti di oltre 60 anni di età.
Il bollettino riporta anche i numeri della diffusione delle altre virosi. Da segnalare un caso in più di febbre Dengue che registra in totale 21 casi, tutti provenienti da paesi esteri (Brasile, Cuba, Kenya, Maldive, Sri Lanka, Nepal, Thailandia e Togo).
Il Bollettino illustra, infine, una serie di informazioni utili per prevenire la puntura delle zanzare che, se infette, possono provocare le varie patologie.
(comunicato stampa)