VENETO: ciclo di audizioni della quarta commissione del Consiglio regionale del Veneto
I temi discussi sono la sicurezza del lavoro e la prevenzione di infortuni, incidenti e malattie professionali
Prosegue il ciclo di audizioni dedicato dalla quarta commissione del Consiglio regionale del Veneto ai temi della sicurezza del lavoro e alla prevenzione di infortuni, incidenti e malattie professionali. L’organo consiliare, a cui spetta la valutazione delle politiche pubbliche e degli effetti della legislazione regionale, ha incontrato i direttori dei Servizi di prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal) di quattro aziende sanitarie: Gianfranco Albertin dell’Ulss 1 Dolomiti; Angela Maffeo dell’Ulss 2 della Marca Trevigiana; Maria Nicoletta Ballarin dell’Ulss 3 Serenissima; e Davide Sulli dell’Ulss 4 Veneto Orientale. La prossima settimana sarà la volta dei direttori Spisal delle aziende sanitarie delle province di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo.
La commissione da mesi ha acceso i riflettori sul sistema regionale di tutela della salute dei lavoratori e di prevenzione delle malattie e degli incidenti sui luoghi di lavoro, a quarant’anni dalla legge 54/1982 che ha istituito in Veneto gli Spisal. Nelle precedenti audizioni tematiche la commissione aveva raccolto dati e valutazioni dai responsabili di Inail, Ispettorato interregionale del lavoro, associazioni imprenditoriali, sindacati confederali, mondo delle cooperative e mondo agricolo, nonché del mondo della sanità con particolare attenzione ai rischi e alle malattie delle professioni sanitarie.
I responsabili Spisal auditi oggi hanno evidenziato la carenza di medici del lavoro e tecnici della prevenzione, nonostante i recenti concorsi promossi dalla Regione Veneto, e il rallentamento nelle attività di vigilanza e di controllo causato dalla pandemia da Covid 19, fatta salva la percentuale minima prevista dai Lea di ispezionare almeno il 5 per cento delle attività produttive del territorio). Nel contempo, i dirigenti dei quattro servizi hanno messo in luce il lavoro di coordinamento, formazione degli ispettori e di sinergia con gli altri enti preposti finalizzato ad una migliore conoscenza delle caratteristiche delle attività produttive dei diversi territori produttivi e a monitorarne sicurezza e capacità preventive. Quanto all’incidenza di infortuni e di malattie professionali, il trend negli ultimi dieci anni in Veneto risulta in discesa: 39 incidenti mortali in Veneto nel 2021, 49 nel 2020, 44 dieci anni fa. I settori più a rischio si confermano l’edilizia, l’agricoltura, le attività manifatturiere e, novità emergente, la logistica. Anche se in flessione, cambia la tipologia delle malattie professionali, dato il progressivo invecchiamento della popolazione lavorativa: al netto dei contagi da Covid dell’ultimo biennio, le patologie più frequenti risultano quelle muscoloscheletriche (che rappresentano circa il 75 per cento del totale), i tumori professionali - primo fra tutti il mesotelioma pleurico da asbesto nelle aree a più forte vocazione manifatturiera - nonchè le neuropatie.
(comunicato stampa)
Nella foto: da sin a dx i dirigenti degli Spisal di Belluno, Veneto Orientale, Treviso e Venezia.
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