VENETO: diritti inespressi, nel 2023 lo Spi Cgil ha recuperato oltre 3 milioni di euro
A favore di centinaia di pensionati a basso reddito
Redazione Online
10/11/2024

C’è la vedova con figlio maggiorenne inabile che, con il ricalcolo della pensione, ha ottenuto un conguaglio lordo di quasi 38 mila euro e il riconoscimento di 539,24 euro in più al mese. E l’anziana che, grazie alla rideterminazione del proprio assegno, s’è vista riconoscere più di 9 mila euro di arretrati, oltre a un importo aggiuntivo di 281 euro al mese. C’è la pensionata invalida al 100% che, attraverso la richiesta dell’assegno familiare, ha portato a casa circa 3 mila e 300 euro e quella a cui era stata indebitamente sospesa la 14esima e che ha riscosso un “rimborso” di 2.730 euro. Ecco alcuni emblematici esempi degli straordinari risultati ottenuti in Veneto dal sindacato dei pensionati (Spi) della Cgil grazie alla campagna sui cosiddetti diritti inespressi, ovvero prestazioni economiche dovute ma non erogate ai diretti interessati perché non espressamente richieste.

Lo scorso anno l’attività svolta nei vari territori della nostra regione ha riguardato centinaia di pensionati e pensionate e ha “fruttato” oltre tre milioni di euro solo per i conguagli. Ma a questa cifra bisogna aggiungere anche il riconoscimento di somme mensili che vanno a incrementare la pensione degli anziani e delle anziane coinvolti. Il tutto grazie ai controlli svolti dagli operatori del sindacato nelle proprie sedi e alla campagna sui diritti inespressi (o nascosti) che è uno dei fiori all’occhiello dello Spi nella tutela individuale dei pensionati.

«Il controllo della documentazione previdenziale - spiegano dalla segreteria del sindacato dei pensionati Cgil Veneto - è molto importante perché può far emergere l’esistenza di importi che vengono solitamente erogati su richiesta del diretto interessato, il quale però non è a conoscenza dei propri diritti. A volte le somme non erogate sono dovute in automatico, come la 14esima mensilità. Visto che questi importi “nascosti” riguardano pensionati con pensioni basse o bassissime, con l’intervento dei nostri operatori riusciamo a dare una reale boccata d’ossigeno alla persona anziana, che può ottenere conguagli rilevanti e il riconoscimento di una maggiorazione mensile della pensione».

I diritti inespressi, dunque, si riferiscono a somme o prestazioni che non vengono concesse se non espressamente richieste o a diritti e prestazioni che possono sorgere in un momento successivo alla liquidazione della pensione. Parliamo soprattutto di integrazione al trattamento minimo, maggiorazioni sociali, 14esima mensilità, assegno al nucleo familiare. In generale, i diritti nascosti riguardano soprattutto pensionate (nell'80% dei casi) con assegni inferiori ai 750 euro lordi al mese e, quando vengono riconosciuti, possono cambiare la vita dell’anziano.