VITICOLTURA: vigneti in salute ma la siccità preoccupa
E cresce l'attenzione per la flavescenza dorata
“Il vitivinicolo continua ad essere un settore trainante dell’economia agroalimentare del Veneto e come tale merita tutta l’attenzione, la valorizzazione e la tutela necessaria – dice l’assessore all’Agricoltura regionale Federico Caner -. Infatti, grazie alle risorse assegnate al Veneto dal Programma Nazionale di Sostegno al settore vitivinicolo, che ammontano complessivamente a 38.475.725 di euro, abbiamo scelto di destinare una quota importante alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti. Gli oltre 10 milioni destinati a questa misura hanno come obbiettivo quello di favorire il raggiungimento di risultati importanti in termini di efficienza produttiva e orientamento al mercato grazie all’effetto combinato dell’adeguamento degli impianti viticoli alle moderne tecniche produttive, che prevede tra l’altro le modalità applicative del reimpianto per motivi fitosanitari. Dopo la pandemia, la crisi ucraina e quella energetica, il problema siccità appesantisce la situazione. E’ necessario arrivare a soluzioni immediate per sostenere un intero settore che anche a livello internazionale si conferma ambasciatore del Veneto e della sua terra”.
Alla vigilia dell’estate, il vigneto veneto si presenta complessivamente in salute, ma la prolungata siccità sta creando forti preoccupazioni, non solo per i vigneti non irrigati. Come per le altre colture, anche per le viti l’assenza di adeguate precipitazioni (a maggio -46% della media; aprile -33%; marzo -81%; febbraio -52%; gennaio -53%) rischia di diventare un serio problema, come lo sono le alte temperature diurne e notturne che ormai si registrano da settimane. Un altro fattore che i viticoltori devono tenere ben monitorato è quello della flavescenza dorata, contro la quale la Regione Veneto si è attrezzata attivando le strutture preposte ai controlli che periodicamente predispongono i bollettini informativi e assicurano i recapiti fitosanitari, nonché istituendo un tavolo tecnico-scientifico per individuare le azioni più efficaci di contrasto alla sua diffusione.
E’ questa, in sintesi, la fotografia emersa questa mattina in occasione del primo focus dell’ormai storico Trittico Vitivinicolo Veneto (ricordiamo che i prossimi due incontri si terranno ad agosto e dicembre), evento di Regione, Veneto Agricoltura, ARPAV e UVIVE.
Nel corso dell’incontro, Francesco Rech di ARPAV, analizzando l’andamento meteo del primo semestre 2022 in rapporto alla coltura della vite, ha ricordato che quest’anno nel Veneto mancano all’appello 300/400 mm d’acqua, per non dire della carenza di neve in montagna - i cui effetti negativi in pianura si faranno sentire tra poco -, delle alte temperature di questa calda primavera e dei numerosi eventi estremi, quali le grandinate, sempre più frequenti, intense e anomale (colpite larghe fasce di territorio, anche in ore notturne).
Ciononostante, allo stato attuale, ha evidenziato Diego Tomasi in rappresentanza del sistema dei Consorzi di Tutela del Veneto, la situazione fitosanitaria in vigneto si presenta soddisfacente, anche perché le scarse precipitazioni hanno tenuto lontano le malattie fungine della vite, tanto che mediamente sono stati effettuati due/tre trattamenti in meno rispetto alla media. Sotto il profilo quantitativo la produzione si annuncia nella media con il Pinot Grigio che dovrebbe registrare un -10% -15%, lo Chardonnay un +5% 10%, la Garganega in pianura un +10% +15%, la Glera (DOC e DOCG) +5% +10%, il Merlot (Soave, Lison, vicentino) +10% +15%, Corvina -5%, Corvinone e Rondinella +10% +15%, solo per citare le principali varietà. L’inizio della vendemmia potrebbe essere anticipiato di qualche giorno rispetto allo scorso anno.
Come accennato, una forte preoccupazione è data dalla diffusione della flavescenza dorata. La Regione del Veneto, come ha spiegato Enrico Battiston dell’Unità Operativa Fitosanitario regionale, si è ben attrezzata mettendo in campo una serie di servizi a favore dei viticoltori, compresa una Guida reperibile sul sito internet della Regione Veneto.
Nell’ampio areale del Prosecco DOC, il vigneto (si intende la varietà Glera) è giunto alla fine dell’allegagione-ingrossamento degli acini, fase che si presenta ottimale. I tecnici del Consorzio di Tutela ricordano che in questi giorni si rendono necessarie le operazioni di gestione della chioma con defogliature e cimature. Il livello produttivo si annuncia complessivamente buono, in linea con i rilievi effettuati sul territorio, ad esclusione di alcune aree grandinate che a fine maggio hanno subito danni significativi. Anche lo stato fitosanitario del vigneto si presenta complessivamente buono: le primarie di peronospora giunte in questo periodo hanno una bassa incidenza. Il principale problema è rappresentato invece dalla crescente presenza della flavescenza dorata, per la quale viene raccomandato ai viticoltori di effettuare un attento monitoraggio del vigneto per rimuovere tempestivamente le piante infette.
Anche nell’area del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco DOCG, l’annata vitivinicola in corso non presenta, al momento, particolari difficoltà dal punto di vista fitosanitario, con esclusione del grosso problema della flavescenza dorata che obbliga i viticoltori ad estirpare le piante colpite, sostituite con nuove piante che ovviamente non entrano subito in produzione. La fertilità delle gemme viene definita “media” e i grappoli sono già giunti ad una fase avanzata di allegazione. Le alte temperature di questa anomala primavera, con punte oltre i 30 gradi, stanno caratterizzando la stagione, come pure le scarse precipitazioni che, non dovessero arrivare nei prossimi 10/15 giorni, potrebbero creare grosse difficoltà alla piante. Va poi ricordata la forte grandinata di fine maggio che ha colpito una fascia di 30 km dell’areale.
Le aree del Lison-Pramaggiore, Piave e Venezia DOC, come il restante vigneto veneto, reclamano la scarsità di precipitazioni che sta caratterizzando fino a questo momento l’annata 2022 in tutto il Veneto. Le basse temperature primaverili hanno ritardato la fase di germogliamento, ma fortunatamente alcune precipitazioni registrate tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio hanno garantito un po’ di ristoro all’apparato radicale delle piante. Allo stesso tempo, però, ciò ha messo alle viti un po’ di pressione fungina, che però grazie alla professionalità dei tecnici è stata ben controllata. Nella seconda e terza decade di maggio, temperature spesso sopra i 30 gradi e le scarse precipitazioni hanno di fatto bloccato la peronospora. Le alte temperature hanno inoltre garantito un recupero del ritardo iniziale anticipando di qualche giorno la fioritura e la successiva allegazione. Per questo motivo si prevede la raccolta delle varietà precoci, come il Pinot Grigio, attorno al 22-25 di agosto. Anche nel Veneto Orientale prosegue in questo periodo la lotta obbligatoria allo Scaphoideus titanus, vettore della flavescenza dorata, nonché l’attività di formazione attivata dal Consorzio stesso, d’intesa con il CREA, a favore dei propri associati in merito al rilevamento e al riconoscimento in campo degli stadi giovanili e a breve anche degli adulti di questo dannosissimo insetto.
(comunicato stampa)
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