Un confronto all’insegna del rispetto e della franchezza. Questi due tratti hanno contraddistinto, la scorsa settimana a Conegliano, il primo appuntamento del tavolo di lavoro convocato dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale, in collaborazione con il settimanale diocesano L’Azione, sul tema della custodia del creato in relazione alla questione dell’uso dei pesticidi in agricoltura.Due le categorie di soggetti invitati al confronto: i Consorzi di Tutela vitivinicoli presenti in diocesi (Prosecco Docg Conegliano-Valdobbiadene, Colli di Conegliano Docg, Prosecco Doc Treviso, Vini delle Venezie Doc) ed alcuni movimenti o associazioni di sensibilità ambientale (P.A.N. Italia, WWF, Fare Rete, Amica Terra). Invitati, come uditori, alcuni tecnici e ricercatori (i professori Giovanni Cargnello e Paolo Cescon) e le tre associazioni di categoria: Coldiretti, Confagricoltura, CIA.Il tavolo di lavoro, nato come naturale sviluppo dell’incontro “Dialogo in abbazia” tenutosi a Follina a metà maggio, si è caratterizzato per la neutralità del confronto, per il clima di ascolto reciproco e per la puntualità con cui sono state affrontate le questioni più problematiche.A fare da cornice all’incontro - come ha sottolineato in apertura don Andrea Forest, responsabile della pastorale sociale diocesana, che ha condotto il dibattito - è stato l’invito di papa Francesco, espresso nell’enciclica Laudato Si’, a vivere una “ecologia integrale”, in cui non soltanto la sostenibilità ambientale sia promossa, ma anche quella sociale, con particolare attenzione a rinnovare un’economia spesso “in-equa”, dando attenzione non solo ai fattori di crescita del profitto, ma anche alle situazioni di marginalità e di povertà. Inserito in questo contesto più ampio, il tavolo ha inteso muovere un primo passo affrontando la questione dell’impiego dei pesticidi nella viticoltura, con tutte le note conseguenze a livello ambientale.«Il nostro intento - ha spiegato don Forest - è di continuare un percorso che andrà definendosi man mano... L’obiettivo di fondo è quello di portare avanti delle scelte condivise, individuando fra le varie parti in gioco un “terreno comune” che consenta di avviare progetti condivisi, consapevoli di dover evitare ingenui irenismi e conclusioni avventate».Sul perché proprio la Pastorale sociale di una Diocesi debba interessarsi dell’argomento, don Forest ha precisato che non c’è alcuna volontà di sovrapporsi o sostituirsi ad iniziative analoghe promosse dalla Prefettura di Treviso o da altre associazioni. L’obiettivo è mettere in dialogo produttori e cittadini, promuovendo uno stile di dialogo capace di superare i conflitti, in sintonia con quanto dice papa Francesco nella Evangelii Gaudium: «Di fronte al conflitto, alcuni semplicemente lo guardano e vanno avanti come se nulla fosse, se ne lavano le mani per poter continuare con la loro vita. Altri entrano nel conflitto in modo tale che ne rimangono prigionieri. Vi è però un terzo modo, il più adeguato, di porsi di fronte al conflitto. È accettare di sopportare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di un nuovo processo».Nel corso del confronto sono state puntualizzate alcune problematiche aperte (una biodiversità minacciata dalla monocoltura, la necessità di una regolamentazione più precisa e più fedelmente applicata, soprattutto per quanto riguarda le criticità della “deriva” del prodotto irrorato) ed ha permesso al contempo di intravedere alcune prospettive percorribili.Singolare la convergenza tra Consorzi di tutela e associazioni ambientaliste sull’opportunità di investire nella ricerca scientifica, anche in vista di selezionare vitigni più resistenti, e soprattutto nel dare maggiore spazio alla coltivazione biologica certificata.Se la concreta attuazione di queste intuizioni appare tutt’altro che facile e scontata, tuttavia esse costituiscono un prezioso contributo attorno al quale sviluppare un fecondo dialogo tra le parti, in cui la Pastorale sociale diocesana intende continuare a porsi come catalizzatore e, insieme, come spazio neutro di confronto. La prossima tappa del tavolo di lavoro sarà comunicata a tempo opportuno, una volta riflettuto adeguatamente sulle istanze emerse in questa prima tornata.Alessio Magoga