Vittorio Veneto. Abuso del fiume Meschio: "e la Regione sta a guardare"
Dus (capogruppo dem): "Chiederemo al Consiglio Comunale una presa di posizione forte a difesa della nostra città".
Il Gruppo Consiliare di Vittorio Veneto del Partito Democratico sostiene convintamente la battaglia che il sindaco Roberto Tonon e l'assessore all'Ambiente e all'Ecologia Giuseppe Costa stanno portando avanti contro l'abuso indiscriminato del Meschio. "La Regione del Veneto e chi la governa devono rispondere delle proprie azioni. Non si può continuare a predicare l'autonomia da Roma e poi decidere sopra la testa dei cittadini veneti: non ci risulta che Zaia sia il sindaco di Vittorio Veneto, per cui la Regione prima di autorizzare la concessione di opere così impattanti sul nostro territorio dovrebbe chiederci il permesso", dichiara il capogruppo Marco Dus.
"Lo sfruttamento incontrollato dei fiumi e dei torrenti è un tema che interessa non sono il Meschio ma moltissimi corsi d'acqua in tutto il territorio regionale. E l'atteggiamento sprezzante è il medesimo", aggiunge Dus, che annuncia che il Gruppo Consiliare del Partito Democratico proporrà in una delle prossime sedute del Consiglio Comunale una presa di posizione forte sul tema.
"Vedremo se la minoranza è interessata a difendere la propria città oppure se preferisce rimettersi supinamente alle scelte di Palazzo Balbi. Spesso - dichiara il capogruppo dem - i consiglieri di opposizioni propongono mozioni legittime su temi europei o mondiali. Noi preferiamo concentrarci sui problemi della nostra città. E per questo, in collaborazione con il partito cittadino, stiamo pensando a delle iniziative che riescano a coinvolgere tutte le associazioni presenti a Vittorio Veneto, con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sulla salvaguardia del nostro fiume dagli abusi perpetrati dalla Regione. La prima idea potrebbe essere una festa del Meschio".
Sulla questione Meschio, in particolare sulla centrale idroelettrica da realizzare a San Giacomo, interviene anche il consigliere regionale Andrea Zanoni. “Non è assolutamente normale, né corretto, che il controllato sia anche il controllore. E nel caso dell’impianto idroelettrico da realizzare in località San Giacomo di Veglia a Vittorio Veneto il conflitto di interessi è evidente – afferma Zanoni -. Mi auguro che la Regione faccia rispettare le norme in materia di Valutazione di impatto ambientale, adottando i dovuti provvedimenti”. Zanoni punta i fari sul caso della ditta Hpe Hydropower Environment con un’interrogazione a risposta immediata.
“Il sindaco di Vittorio Veneto ha trasmesso una nota all’Unità Organizzativa Via (Valutazione di Impatto Ambientale) della Regione in cui sottolinea come uno dei sei componenti esterni del Comitato che dovrà giudicare sulla ‘bontà’ del progetto sia un rappresentante della ditta stessa. Ma la legge regionale che fissa le disposizioni in materia di Via, lo vieta – protesta Zanoni - È scritto nero su bianco: queste persone non possono esercitare attività professionale nel territorio di competenza del Comitato stesso, neppure in forma associata, relativamente all’elaborazione di progetti che siano sottoposti alla procedura di Valutazione di impatto ambientale”.
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