BEATIFICAZIONE LUCIANI: a Belluno campane a distesa alle 18
Messaggio del vescovo Renato Marangoni
"La Chiesa di Belluno-Feltre «magnifica il Signore, perché ha guardato all’umiltà» del suo Servo, il venerabile Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I, figlio di questa terra. Invito a suonare a festa le campane di tutte le chiese parrocchiali e frazionali della diocesi, questa sera alle ore 18, perché ci uniamo tutti a questo momento di lode e di gioia nella liturgia eucaristica o nella preghiera in famigli". Così il vescovo di Belluno-Feltre Renato Marangoni all'annuncio del via libera di papa Francesco alla beatificazione di Albino Luciani. Dice ancora Marangoni: "Alla gratitudine che doverosamente esprimiamo al Signore, aggiungiamo un pensiero di riconoscenza anzitutto all’indirizzo di papa Francesco, che porta a compimento il desiderio di questa nostra Chiesa, promotrice della Causa. Ringraziamo i postulatori che si sono succeduti nella guida di quest’impresa: don Pasquale Liberatore (+2003), mons. Enrico dal Covolo e il cardinal Beniamino Stella, al cui fianco ricordiamo anche la vicepostulatrice dott. Stefania Falasca, il relatore generale padre Vincenzo Criscuolo e il nostro don Davide Fiocco. Ringraziamo tutti coloro che a suo tempo profusero impegno e competenza nella fase diocesana: il vicepostulatore, gli officiali del tribunale ecclesiastico, gli studiosi della commissione storica e di quella teologica e tutti gli altri collaboratori. È doveroso ringraziare anche quanti hanno aiutato la nostra piccola diocesi a sostenere il peso economico di un’iniziativa così importante. Dice l’atto di battesimo custodito nella canonica di Canale d’Agordo: «Luciani Albino, di Giovanni e di Tancon Bortola, di questa parrocchia […] nato il giorno 17 del corrente ottobre alle ore dodici meridiane, fu battezzato in casa dalla levatrice». Domenica prossima ricorderemo il suo compleanno, ma soprattutto l’anniversario del suo battesimo: nell’unica stanza riscaldata della semplice casa dei Luciani, con il battesimo amministrato in fretta per «imminente pericolo di vita», iniziava un cammino di santità che ora arriva agli onori degli altari. È sempre il mistero per cui il Signore guarda con predilezione all’umiltà di chi si affida a Lui: «et exsaltavit humilem»".
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