Campolongo. Ingresso di don Roberto Bischer
Alla celebrazione ha preso parte anche il Vicario Generale.
Da domenica 11 ottobre don Roberto Bischer è parroco di Campolongo. Un parroco che vuole essere - riprendendo un pensiero di Madre Teresa di Calcutta - come come una piccola matita nelle mani di Dio: «Io sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo». «Annunciare, celebrare e vivere la fede; essere sguardo d’amore del Cristo per l’umanità», questo, per il neo-parroco, caratterizza la comunità cristiana. Che è chiamata a «partecipare: in modo pieno, consapevole e attivo non solo nella liturgia ma nella più ampia vita della parrocchia; vita che trova sintesi e manifestazione nella assemblea celebrante, popolo radunato dall’amore del Signore». Nel suo intervento don Roberto ha quindi sottolineato che i primi tempi saranno dedicati ad approfondire la conoscenza con la parrocchia e i parrocchiani «come si fa normalmente all’inizio di una relazione importante ». Perciò il primo impegno è quello di «incontrare le famiglie, cominciando dagli anziani e dai malati, giovani o meno».
Altro impegno è legato all’Anno giubilare della Misericordia che sta per iniziare: «Desidero garantire, sulla scia di don Carlo, il servizio della confessione sacramentale, per cui tutti i sabati pomeriggio (in un orario da precisare a breve) sarò presente, a Dio piacendo, in confessionale». Continuerà anche l’apprezzato servizio di mons. Roberto Battistin. Don Roberto - che manterrà, su richiesta del Vescovo, il servizio foraniale di Pastorale giovanile - ha infine espresso la sua volontà di impegnarsi anche nella collaborazione con l’unità pastorale “Conegliano Ovest”, «coordinata dal moderatore don Pierpaolo [parroco della vicina San Pio X dove don Roberto era cappellano festivo, ndr]. In questi ultimi cinque anni ho avuto modo di sperimentare la fatica ma anche la gioia di collaborare insieme, tra parrocchie, associazioni, gruppi diversi. Spero che in quest’ambito, per i settori e le attività che lo Spirito Santo ci indicherà, si potrà lavorare insieme secondo quanto la chiesa diocesana indica e indicherà».
Federico Campodall'Orto
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