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DIOCESI: attività estiva, cura e responsabilità

Nell'Azione di domenica 21 giugno due pagine di approfondimento

DIOCESI: attività estiva, cura e responsabilità

"Da varie settimane ci stiamo interrogando su come possiamo vivere come Chiesa (parrocchie e associazioni) quest’estate con bambini e ragazzi. Dopo il disorientamento iniziale, sono maturati alcuni atteggiamenti di fondo che stanno motivando il nascere di iniziative, attività o tentativi di risposta. Credo che tutto ciò rappresenti già una novità positiva: il venir meno delle nostre sicurezze (in fondo è proprio il periodo estivo a fornirci le armi migliori che abbiamo per stare di più e in modo più incisivo con i ragazzi, pensiamo ai grest e soprattutto ai campi-scuola) ci ha fatto esplorare modalità alternative". Inizia così un intervento di don Alessandro Ravanello, responsabile pastorale giovanile diocesana, nell'Azione di domenica 21 giugno che propone un primo piano proprio sulle attività estive in parrocchia. Attività "nel segno di due parole: cura e responsabilità. Innanzitutto, e questo nasce proprio come esigenza del Vangelo e dalla nostra identità di discepoli e missionari, abbiamo sentito e sentiamo l’urgenza e il compito di prenderci cura di quei bambini, adolescenti o giovani che già hanno sofferto moltissimo negli ultimi mesi e che non devono sentirsi dimenticati dalla parrocchia. Allo stesso tempo, tanto più quest’anno, nel proporre un’iniziativa non possiamo essere approssimativi: il bene va fatto bene, e quindi serve rigore e serietà nell’osservare le regole che ci vengono date. Certo, ogni parrocchia o associazione sta doverosamente facendo i conti con le risorse che ha a disposizione (innanzitutto di animatori/educatori, ma anche di spazi...) per vedere se e quale tipo di attività è possibile fare. Così, se in qualche luogo sta prendendo forma qualche centro estivo, in altri nasce qualcosa di nuovo per farsi prossimi e riaccendere i legami, magari definendo una fascia di destinatari ben precisa (come gli adolescenti). Al di là della diversità di proposte, credo che un atteggiamento sia fondamentale per tutti: il coraggio. Serve coraggio per non farsi schiacciare dal peso delle responsabilità; serve coraggio per provare strade nuove; serve coraggio per far sentire a chi è già provato abbastanza dalla situazione presente che la vita può e deve riprendere; serve coraggio per stare dentro questa situazione da testimoni credibili di Cristo risorto".

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