DIOCESI: i catechisti scrivono all’Ufficio diocesano
Riflessione suscitate dal biglietto di auguri pasquali
“Facciamo o non facciamo i biglietti con gli auguri di Pasqua, quest’anno?”. La domanda – magari banale, agli occhi di molti – ci ha tenuti in riflessione per qualche giorno. Gli auguri che l’Ufficio catechistico manda da tanti anni ai catechisti sono un piccolo segno di attenzione da parte della diocesi a chi svolge questo servizio prezioso e delicato. Quest’anno abbiamo scelto di non inviare un augurio cartaceo: i tempi che stiamo vivendo, fatti di precarietà e di appello all’essenzialità, ce lo impongono. Gravare sul servizio postale non ci sembrava coerente con quello che tutta l’Italia sta patendo. Nello stesso tempo abbiamo desiderato raggiungere ugualmente i catechisti con un messaggio per loro. Per loro e basta. Che aiutasse ognuna e ognuno a mettersi davanti al mistero pasquale – quello che in modo brillante o impacciato tutti cerchiamo di narrare durante il nostro incontro di catechesi – chiedendoci che cosa ha da dire a noi quest’anno “l’Uomo dei dolori, che ben conosce il soffrire”. Lo abbiamo fatto chiedendo ad una ragazza di Sacile di provare a mettere colore sul foglio, interpretando il lungo Sabato santo nel quale la quarantena ci ha immersi. Desideriamo ringraziare Margherita per la disponibilità e i tempi celeri con cui ha realizzato il disegno. Poi lo abbiamo spedito via mail, invitando i catechisti a mettersi in gioco, componendo “da sé” una didascalia che ora diventa anche augurio pasquale. Sono arrivate tante riflessioni, unite ai ringraziamenti per l’idea. Nell’Azione di domenica 12 aprile sono pubblicate alcune di queste riflessioni.
Don Fabio Mantese
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