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DIOCESI: le indicazioni del Vescovo per le celebrazioni natalizie

La messa delle notte possibilmente alle 20

DIOCESI: le indicazioni del Vescovo per le celebrazioni natalizie

Per la messa nella notte di Natale “sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto coprifuoco”. È quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio permanente straordinario della Cei – svoltosi on line il 1° dicembre – che si è confrontato circa le prossime celebrazioni natalizie, in modo particolare sull’orario della messa nella notte di Natale. I vescovi ricordano quanto scritto nel recente Messaggio alle comunità cristiane in tempo di pandemia: “Le liturgie e gli incontri comunitari sono soggetti a una cura particolare e alla prudenza. Questo, però, non deve scoraggiarci: in questi mesi è apparso chiaro come sia possibile celebrare nelle comunità in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme”. Da qui “la certezza che sarà così anche per le celebrazioni del Natale, come peraltro avvenuto finora”. In una comunicazione ai parroci il vescovo Corrado spiega che “occorre - per la celebrazione della messa “in nocte” - fissare un orario che permetta ai fedeli di rientrare in casa entro le 22. L’indicazione che sembra più appropriata è di scegliere l’orario delle ore 20, che è l’ora dalla quale inizia a poter essere celebrata la messa “in nocte” (mentre, prima di quell’ora, chi celebra deve farlo con la messa della vigilia). Al massimo la messa “in nocte” si potrà posticipare fino alle 20.30. Un secondo suggerimento è quello di valorizzare la già accennata “messa vespertina nella vigilia” prevista per la sera del 24 dicembre. Si può celebrare dalle 16 e, indicativamente, fino alle 20 ed è, a tutti gli effetti, messa di Natale. Ovviamente chi celebrerà anche la messa “in nocte” alle 20 o alle 20.30 avrà l’avvertenza di distanziare adeguatamente la celebrazione vigiliare. In terzo luogo si suggerisce di vagliare la possibilità di ampliare il numero di messe nel giorno di Natale, prevedendo ad esempio di celebrare in altri orari nella mattinata (se è possibile) o anche nel pomeriggio. In ordine a tale eventualità si concede, eccezionalmente, che ogni presbitero possa celebrare più di tre messe, non superando tuttavia la quarta celebrazione. Sarà ovviamente necessario trovare il modo di avvertire per tempo i fedeli del numero delle celebrazioni, invitandoli ad avvalersi anche delle ulteriori possibilità offerte, onde evitare l’impossibilità di entrare in chiesa negli orari “più gettonati” dato il superamento della capienza permessa”.

Per quanto riguarda i cori, il vescovo ricorda la risposta del Ministero dell’interno a un quesito della Cei: “È possibile la reintroduzione dei cori e dei cantori, i cui componenti dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno 1 m e almeno 2 m tra le eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti”. Non si parla di mascherina. Dal che si deduce che - pur indossando la mascherina durante la celebrazione - possono togliersela nel momento del canto. In caso contrario non avrebbe senso l’indicazione dei 2 m di distanza frontale.

Infine il vescovo informa che si sta ancora riflettendo, a livello di Conferenza episcopale triveneta, su due questioni: la possibilità di superare i confini comunali per partecipare alle celebrazioni nel giorno di Natale e di Capodanno e la possibilità di attuare la terza forma del sacramento della riconciliazione.

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