LUCIANI BEATO: D’Incà: “Un’emozione immensa. L’umiltà deve essere la chiave del nostro percorso”
Il ministro nel 2000 fece un pellegrinaggio a cavallo a Roma per il Giubileo
“È stata un’emozione immensa quella che ho provato nel corso della solenne cerimonia per la beatificazione di Papa Luciani. Ci siamo tutti sentiti immersi in un lungo e intenso momento di pace, ricordando la sua grandezza umana e spirituale: abbiamo ancora una volta percepito i suoi insegnamenti, l’attenzione a favore del prossimo e la sua lungimiranza espressa nel suo percorso che lo ha portato ad essere pontefice per 33 brevi ma importantissimi giorni. Quel viaggio iniziato dalle Dolomiti Bellunesi, di cui oggi sembrava quasi respirarne il clima, specialmente durante i momenti della beatificazione, avvenuta sotto la pioggia della città di Roma che si è unita alla comunità veneta e, in particolare, a quella di Canale D’Agordo con i numerosissimi fedeli presenti”.
È la testimonianza del Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, presente oggi a San Pietro in occasione della beatificazione di Papa Luciani
“Devono farci riflettere anche le parole di Papa Francesco, - prosegue D’Incà - che ha sottolineato la necessità di non farci attrarre dal ‘fascino della popolarità’, mettendo da parte gli interessi personali e facendosi carico dei problemi degli altri. Un messaggio forte e determinato, accompagnato dal valore dell’umiltà trasmesso da Papa Luciani, divenuto il principio base e di guida che serve per esercitare al meglio il ruolo di ognuno di noi all’interno delle nostre comunità, sia nel lungo, sia nel breve periodo. Ecco perché, nella mia opinione, anche la politica deve raccogliere questi valori, mettendo al centro il contenuto e non la mera propaganda del singolo”.
Secondo il Ministro D’Incà “quella di oggi è una festa per tutti i veneti, gli stessi che ho incontrato in piazza San Pietro e che da molto tempo aspettavano questa giornata speciale. È un viaggio che ci ha coinvolto e che mi ricorda quello tenutosi in occasione del Giubileo del 2000, quando si concluse un pellegrinaggio a cavallo durato 33 giorni, con un percorso iniziato da Canale D’Agordo e terminato di fronte a Papa Giovanni Paolo II: un tragitto che simboleggiava il ‘ponte’ tra Don Albino Luciani e Papa Wojtyla e che mi formò molto sotto il profilo spirituale. Oggi come allora mi sento partecipe di quel percorso, con un’emozione rinnovata e con il desiderio di rafforzare il messaggio di pace e di umiltà che Papa Luciani ci ha lasciato”.
(comunicato stampa)
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