Se l’amore è «solo un sentimento, uno stato psicofisico», «non si può costruirci sopra qualcosa di solido». Ma se «è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli!». Così Papa Francesco si è rivolto a circa quindicimila coppie di fidanzati che, provenienti da oltre trenta Paesi, si sono ritrovate in piazza San Pietro questa mattina, 14 febbraio, giorno di San Valentino. E questa casa per vivere insieme per sempre, ha aggiunto il Pontefice, non va fondata «sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio».
È stato, quello del Papa con le giovani coppie di fidanzati, un vero e proprio dialogo fatto di domande e di risposte, nel corso del quale il Pontefice ha come disegnato i contorni di un modo di vivere insieme, come famiglia, che, se si vuole felice e per sempre, si incardina su tre parole: «permesso, grazie e scusa».
«Vivere insieme — ha spiegato il Papa ai giovani — è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati l’un l’altro. Anzi, è proprio allora che inizia!».
«Tanti che si preparano al matrimonio — ha messo in guardia — dicono “stiamo insieme finché dura l’amore”. E anche un seminarista disse al suo vescovo “voglio essere prete per dieci anni”». Esempi che il Papa ha usato per far capire ai giovani che «oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive, per tutta la vita». In effetti viviamo in tempi in cui, ha osservato, «tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo». Ma, ha scandito, «non dobbiamo lasciarci vincere dalla cultura del provvisorio». Bisogna quindi intraprendere un cammino che «ha delle regole che si possono riassumere» proprio in tre parole, permesso, grazie e scusa. E ne ha spiegato il senso. Poi il Papa ha consigliato i fidanzati su come pregare insieme. E ha ricordato la preghiera che Gesù ci ha insegnato, il Padre Nostro, nel quale «invece che il consueto “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, i fidanzati possono, anzi, devono pregare: “Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano”».
«L’amore vero non si impone con durezza e aggressività». È invece «la cortesia che conserva l’amore». Purtroppo, ha proseguito il Pontefice, «oggi nelle nostre famiglie, nel nostro mondo, spesso violento e arrogante, c’è bisogno di molta più cortesia. E questo può cominciare a casa». Ecco, ha detto, il segreto del vero amore. E ha concluso esortando i fidanzati a crescere insieme per lasciare ai figli l’eredità «di aver avuto un papà e una mamma che sono cresciuti insieme, facendosi — l’un l’altro — più uomo e più donna».