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COLFOSCO: "Don Luigi, una persona affidabile"

L'omelia del vescovo Corrado alle esequie di mons. Davanzo

COLFOSCO: "Don Luigi, una persona affidabile"

Pubblichiamo di seguito l’omelia tenuta da mons. Corrado Pizziolo al funerale di mons. Luigi Davanzo, celebrato a Colfosco, sabato 14 agosto. Il vescovo Corrado ha preso le mosse dalle letture previste dalla liturgia del giorno, in particolare il Salmo 15, e dal testamento spirituale di don Luigi.

“Tu sei, Signore, mia parte di eredità”. È il ritornello che abbiamo ripetuto pregando il salmo 15. Questo Salmo è la professione di fede e, insieme, la preghiera di un uomo che sa di poter contare solo sulla fedeltà del Signore. Di un uomo che si fida del Signore, che cerca in lui il proprio rifugio, che dice: "Il mio Signore sei tu!".

Un uomo guidato da questa certezza di fede e di speranza farà esperienza che il Signore lo sostiene per sempre: non potrà vacillare. Anzi il Signore gli mostrerà la strada giusta e vera e, soprattutto, gli donerà la gioiosa esperienza di una relazione buona e affidabile con lui: “Mi indicherai sentiero della vita; gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra”.

L’esperienza spirituale e sacerdotale di d. Luigi può certamente essere tratteggiata con queste parole che abbiamo appena ricordato…

Fin da piccolo egli si fidò della chiamata del Signore e corrispose ad essa, dando compimento (possiamo dire) a quella parola che abbiamo ascoltato nel Vangelo: Lasciate e non impedite che i bambini vengano a me. Entrò da ragazzo in Seminario percorrendo tutto il cammino formativo fino ad essere ordinato prete da monsignor Zaffonato nel 1956.

I Superiori dell’epoca videro nel giovane d. Luigi una persona affidabile e soprattutto idonea a svolgere un compito formativo, guidando ragazzi e giovani a scoprire un rapporto vero e buono con il Signore e con i fratelli, tanto da affidargli, in successione, tre importanti impegni educativi.

Anzitutto come vicerettore alla scuola Apostolica di Oderzo per quattro anni, successivamente, per altri tre anni, come vice-rettore nel Seminario Vescovile di Vittorio Veneto e poi ancora a Oderzo, come Direttore dell’Istituto missionario San Pio X per la Palestina.

Il suo dovette essere certamente un servizio qualificato, dal momento che, pur non essendo rimasto per molti anni vicerettore in Seminario, ho avuto modo di sentire molti preti che, parlando della loro formazione seminaristica, ricordavano la presenza educativa di d. Luigi.

A 32 anni, quindi molto giovane, venne nominato parroco di Cozzuolo dove rimase per 15 anni. Successivamente, nel 1980, gli fu affidata la parrocchia di Colfosco che guidò per ben 38 anni, fino al 2018 quando, in seguito ad un crollo della sua situazione fisica, venne accolto nella casa di riposo di Santa Lucia di Piave, che desidero ringraziare vivamente per la cura amorevole con cui d. Luigi è stato seguito.

Lascio questo mondo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo - scrive nel suo breve testamento spirituale -. Mi affido all’infinita misericordia di Dio; lo ringrazio di avermi creato e fatto sacerdote senza mio merito”.

Ricordando il suo ministero dice con semplicità: “Qualcosa di buono spero di averlo fatto, ma purtroppo anche molte mancanze di cui chiedo perdono anche in questo momento a Dio, sempre buono, e a quanti possa aver offeso anche senza saperlo”.

Contemporaneamente esprime la sua grande riconoscenza ai suoi genitori e ai suoi fratelli ed esprime un pensiero di affetto a tutti coloro che ha avuto modo di incontrare nel suo ministero: “Penso a tutti quelli che ho incontrato nel mio ministero e per quanto potrò li ricorderò in cielo. Un saluto particolare a Colfosco per gli anni trascorsi in questa parrocchia”.

Ma insieme a questi ricordi Don Luigi ribadisce la totale confidenza e l’affidamento senza riserve al signore e alla Chiesa: “Credo nella Chiesa e in tutto quello che insegna. Metto nelle mani del Signore la mia anima e così prego: Ripeti, Signore, anche a me le belle parole: oggi sarai con me nel paradiso! Spero in te Signore, amo te Signore, credo in te Signore. Chiudo gli occhi nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”. Mi ha colpito che il breve testamento spirituale si apra e si chiuda con l’invocazione alla Trinità. Segno di quella confidenza e di quell’affidamento, semplici e totali di cui ho parlato.

Siamo qui per unire, alla sua, anche la nostra preghiera: “Accoglilo oggi in Paradiso, o Signore. Sii fedele alla tua promessa. Realizza ciò che d. Luigi ha sempre creduto e sperato e ha comunicato ai fratelli: e cioè che tu sei veramente la nostra eredità più bella e più sicura. Che credere in te è promessa e caparra di vita eterna”.

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