CONEGLIANO: in ostetricia la “Biblioteca dell’attesa”
In collaborazione con la Lilt
È stata inaugurata presso l’unità operativa di ostetricia ginecologia dell’ospedale di Conegliano “Biblioteca dell’attesa“, una raccolta di volumi scelti con cura dal personale del reparto per dare qualità ai momenti in cui si aspetta.
Nata da un’idea della dr.ssa Laura Salvador, l’iniziativa è stata illustrata così ai presenti: “Abbiamo scelto questo nome per la biblioteca perché in questo reparto ci sono molte “attese”. C’è chi aspetta un bambino, un fratellino, un nipotino, a volte si aspetta solo una bella notizia. Le mamme qui aspettano i monitoraggi che sembrano non finire mai, aspettano le visite. Anche noi personale sanitario – continua la dr.ssa Salvador - aspettiamo che la mamma partorisca, aspettiamo che il bambino si giri perché durante l’ecografia altrimenti non lo vediamo. Insomma, qui siamo abituati ad aspettare. Questi momenti di attesa abbiamo deciso di colmarli di qualità e abbiamo preparato questa piccola libreria con testi sulla genitorialità che si possono prendere, leggere e poi riporre. Sono libri che affrontano varie tematiche: la relazione nelle famiglie, l’attesa, la paura, la gioia, le difficoltà che si possono incontrare nel percorso per diventare genitori. Sono principalmente album illustrati con disegni che sostengono il racconto. Ci sono anche libri in lingua straniera perché abbiamo tante mamme straniere. Ringrazio la Direzione, il primario, dr Alberto Candiotto, la coordinatrice di reparto, dr.ssa Martina Todesco, la LILT e tutto il personale che mi ha sostenuto e che sosterrà il progetto”.
I testi della “Biblioteca dell’attesa” sono stati donati dalla delegazione LILT di Conegliano, la cui responsabile, Anna Iva Bin, spiega: “Come associazione siamo ben lieti di aver aderito a questa iniziativa di umanizzazione dei servizi. Anche se il tema esula un pochino dalla nostra mission, incentrata maggiormente sulla prevenzione, abbiamo accolto volentieri l’idea di sostenere il progetto acquistando i titoli segnalati dal personale sanitario”.
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