CONEGLIANO: partono i Caffè Alzheimer
Una volta al mese, totalmente gratuiti
Oggi i malati di Alzheimer sono 55 milioni nel mondo, 700mila solo in Italia. Un dato che, purtroppo, secondo le stime dell'Alzheimer's Disease International (ADI), è destinato a raddoppiare entro il 2025 come conseguenza dell’invecchiamento della popolazione. Per questo, è importante fornire strumenti di supporto e spazi di confronto e accoglienza che possano rappresentare un reale aiuto per le persone affette da demenza e i loro familiari. Con questo fine, l’Istituto Padre Pio di Tarzo, parte del Gruppo Korian, e il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato Sinistra Piave odv di Vittorio Veneto hanno deciso di dare vita al progetto Caffè Alzheimer nel Comune di Conegliano, anch'esso parte attiva dell’iniziativa avendo stanziato i fondi necessari.
I Caffè Alzheimer nascono nella convinzione che il benessere psicologico e la conservazione dei ricordi siano aspetti fondamentali per una vita di qualità, soprattutto per gli anziani. Luoghi sicuri e informali, nei quali le persone affette da decadimento cognitivo lieve-moderato possono respirare accoglienza e accettazione e dove i malati e i loro cari, davanti ad un caffè, si possono incontrare in un clima di socialità condivisa, supportati dalla presenza di una figura facilitante. Un ambiente accogliente, dove la solitudine non trova spazio e dove si cerca di superare quella condizione di isolamento che, troppo spesso, emerge a seguito di diagnosi di malattia neurodegenerativa.
Un progetto - quello dell’Istituto Padre Pio di Tarzo e del Coordinamento delle Associazioni di Volontariato Sinistra Piave ODV di Vittorio Veneto - che prevede per il 2023 l’attivazione di un Caffè Alzheimer, presso il Comune di Conegliano, con 6 incontri totalmente gratuiti, una volta al mese. A dare valore aggiunto a quest’iniziativa la partecipazione e l’ambiente sociale: infatti, a differenza dei più classici Caffè Alzheimer, i malati non verranno lasciati in RSA o centri diurni, ma si recheranno in un contesto sociale esterno – come locali pubblici, bar o parrocchie – accompagnati dai propri familiari e caregiver, condividendo con loro e con altre persone con la medesima patologia quest’esperienza. Un approccio che riprende il tradizionale significato di queste iniziative e che mira a creare uno spazio in cui sentirsi riconosciuti come individui oltre la malattia, valorizzando i singoli e la loro identità nonostante il decadimento cognitivo.
La sinergia e la comune visione tra queste due realtà - che vedono Giovanni Sollima, presidente Coordinamento Sinistra Piave, e Silvia Da Re, Direttrice della Casa di Riposo Istituto Padre Pio di Tarzo, Gruppo Korian, a capo del progetto - porta un valore aggiunto alle comunità e al territorio grazie alla possibilità di superare quei tabù che circondano l’Alzheimer, inserendo la persona con deficit cognitivo in un contesto rilassato- che gli consenta di entrare in contatto con persone di cui potersi fidare, perché capaci di capire il suo problema o perché lo condividono – e supportando i familiari attraverso l’ascolto e il confronto con figure competenti che possano dare informazioni su come comportarsi, sul significato della malattia e sulle forme di assistenza attuabili.
L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Conegliano Gaia Maschio dichiara: “Questo progetto rappresenta un gesto per dire alle famiglie che ci siamo, che siamo vicini ai malati e ai loro familiari nel difficile percorso di queste malattie sempre più diffuse. Non posso fare altro che ringraziare il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato Sinistra Piave ODV di Vittorio Veneto e l’Istituto Padre Pio di Tarzo che ogni giorno si occupano con tanto cuore e professionalità di queste casistiche.
Il Caffè Alzheimer ha il sapore dell’aiuto, della cura, della gentilezza, dell’impegno e della dedizione; significa dignità, possibilità e capacità. Il mio augurio e quello dell’Amministrazione comunale è che le famiglie ed i malati non si sentano soli in questo lungo e faticoso percorso contro la demenza. Lo scopo è proprio quello di abbattere ogni barriera e tipo di solitudine. Sicuramente, grazie alla sinergia nata tra il Comune, il Volontariato Sinistra Piave e l’Istituto Padre Pio, tutto sarà più semplice e fruibile e a misura di tutti coloro che ne avranno bisogno”.
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