MARENO DI PIAVE: a Ramera, intitolato un vicolo a suor Maria De Coppi
Alla suora è stata dedicata anche la nuova passerella ciclopedonale collocata sul fiume Monticano
Un vicolo di un’area di recente acquisizione del Comune di Mareno di Piave è stato intitolato, oggi, a suor Maria De Coppi, la suora comboniana originaria di Ramera uccisa durante un attentato avvenuto nella notte del 6 settembre nella sua missione di Chipene, in Mozambico. Il vicolo è una laterale di via Einaudi a Ramera: alla suora è stata simbolicamente dedicata anche la nuova passerella ciclopedonale collocata sul fiume Monticano.
All’evento erano presenti, insieme al sindaco di Mareno Gianpietro Cattai, il Prefetto di Treviso Angelo Sidoti, il vescovo di Vittorio Veneto mons. Corrado Pizziolo e don Lorenzo Barro, sacerdote della diocesi di Concordia-Pordenone, presente al momento dell'attacco terroristico nella stessa missione di suor Maria.
«Suor Maria – ha detto il sindaco Cattai, nel suo articolato discorso – è tragicamente scomparsa nella missione in Mozambico lo scorso 6 settembre. Ha vissuto intensamente in Mozambico tanto da farlo diventare il suo Paese. Ha sempre mantenuto i contatti con la sua famiglia e la sua parrocchia di Ramera, tenendo un legame sempre forte con la sua comunità. Traspariva forte in lei il desiderio di continuare ad aiutare gli altri. Come amministrazione comunale, fortemente colpiti dalla straordinaria esperienza di vita di questa nostra concittadina, abbiamo voluto intitolare a suo nome questo ambito di nuova acquisizione al patrimonio comunale. Suor Maria grazie per l'esempio che ci hai dato».
«La nostra sorella suor Maria – ha commentato, da parte sua, il vescovo Corrado – è stata un'italiana che ha dato onore all'Italia. Non mi riferisco solamente alla sua appartenenza religiosa, ma di quanto ha saputo irradiare nel luogo dove è vissuta per 62 anni: le migliori virtù del nostro popolo, l’umanità, la vicinanza, la solidarietà... che hanno saputo attirarle l'amore e l'affetto di tutte le persone che l'hanno conosciuta. Credo che questo gesto di intitolazione rispecchi il sentire religioso di tante persone di Ramera, ma rispecchia anche le virtù civili che suor Maria ha incarnato. Ci auguriamo che queste virtù che suor Maria ha vissuto diventino patrimonio comune di ogni persona. Ne avrebbe da guadagnare non solo la Chiesa ma proprio l'ambiente civile e il territorio in cui viviamo». AF/AM
(foto: Annalisa Fregonese)
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