SANTA LUCIA DI PIAVE: ultimi giorni per vedere il presepe artistico
Ricostruisce la Grangia
Nonostante quarant’anni di storia, gli “Amici del Presepio” di Santa Lucia di Piave continuano con immutata passione a stupire con la loro accurata ricerca e realizzazione di parti sconosciute e talvolta irrimediabilmente perdute del loro paese. Pur restando nell’ambito dell’anno precedente, l’ambientazione muta e offre uno spaccato di quella che doveva essere la Grangia fino a inizio ’900, prima che guerre, ricostruzioni e successivo inurbamento la rendessero quella che conosciamo oggi. L’aver posto l’attenzione per due anni alla Grangia vuole sottolineare l’importanza che questa zona, assoggettata per lungo tempo all’abbazia di Follina, ha avuto per lo sviluppo del paese: oltre a “un’isola spirituale e di pace tra l’umano e il divino”, è stata un importante esempio di economia e gesstione del territorio ad opera dei cistercensi, tanto che il “priore” o monaco canipario o cellario espletava mansioni di fattore e nel contempo di assistenza religiosa ai lavoratori (frati conversi).
In primo piano la natività posta sotto la porta carraia (piazza Granza) dalla quale transitavano i carri per e dai magazzini, alle sue spalle si aprono i campi colƟvaƟ, delimitaƟ sulla sinistra dalla casa del Priore (via Bella Venezia) e a destra sullo sfondo un edificio che ingloba il resto dell’abside di quello che probabilmente doveva essere la cappella del convento delle suore Agostiniane dei Santi di Murano (Venezia) presenti in paese dal 1490 al 1770 (via Antonio Gramsci). Ritornando sull’odierna piazza Granza si vedono, sul lato destro, la bottega del falegname Francesco Granzottoo detto Chechi dapprima costruttore di carretti poi restauratore e, infine, costruttore di infissi e serramenti.
Il presepe può essere visitato fino a domenica 28 gennaio nella chiesa parrocchiale.
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