Grest, un tesoro prezioso...
L'editoriale del direttore don Alessio Magoga.
Durante un momento conviviale, alla fine di una benedizione in un borgo, una signora francese in visita da parenti mi avvicinò e mi disse, ammirata, che qui da noi per fortuna resistono ancora delle belle tradizioni. Si riferiva, sì, alla pratica religiosa, che in Francia è decisamente molto inferiore alla nostra. Ma soprattutto – mi confessò – era rimasta stupita dal Grest della parrocchia in cui si trovava. Aveva partecipato ad alcuni momenti che avevano coinvolto i bambini dei suoi parenti italiani. “Da noi – diceva con rammarico – queste cose non ci sono più. Ognuno pensa per sé”. Tutta la Francia non sarà così e vi saranno senza dubbio anche lì delle cose molto belle. Ma, per una volta, possiamo farci un punto d’onore ed essere grati a quanti rendono possibile ogni estate questa preziosa esperienza. Un Grest non serve semplicemente a tenere impegnati i bambini. E assolutamente non può ridursi ad una sorta di “parcheggio” estivo. Invece, il Grest è un evento che coagula attorno a sé un’intera parrocchia: un festoso momento di protagonismo giovanile, di vita e di comunità. I bambini e i ragazzi sono i primi protagonisti, ovviamente. E poi quanti si prendono cura di loro, vale a dire gli animatori e i responsabili. Ma dietro le quinte c’è tutta una fitta rete di relazioni, un po’ nascosta ma assolutamente strategica, che non si vede ma agisce. Sono le mamme, le nonne e le zie, che aiutano nei vari laboratori; oppure i papà, i nonni e gli zii, che danno una mano quando c’è il lavoro più pesante da fare. Si attivano anche le istituzioni civili.
Penso in particolare ai Comuni, che supportano in vario modo i Grest, vedendo in essi un’occasione di aggregazione sociale e di promozione. Un ruolo importante lo giocano anche le varie associazioni di volontariato presenti sul territorio che allestiscono manifestazioni o momenti formativi per i più piccoli. Ovviamente si attiva anche la comunità cristiana con le sue varie figure – i preti, le suore, le catechiste, talvolta persino il coro parrocchiale... – per fare del Grest un’occasione di annuncio e un momento di fede. Davvero, non è impossibile. Accade che la testimonianza di un seminarista possa diventare occasione di un’intensa riflessione per ragazzi e animatori di un intero Grest. O che le confessioni comunitarie, nonostante qualche titubanza, vengano vissute con serenità, lasciando un piacevole ricordo in “buona parte” – la perfezione non è di questo mondo! – dei partecipanti. O che la messa, presieduta dal Vescovo, rinsaldi l’unità e promuova la collaborazione tra Grest vicini o della stessa unità pastorale. O che la serata finale lanci un messaggio che invita tutti a riflettere su questioni di attualità. Insomma, i Grest delle nostre comunità sono un intrigante insieme di potenzialità e di cose belle. Un piccolo grande tesoro di esperienze formative e di relazioni da custodire, promuovere e rilanciare. Il Grest apre ai ragazzi e agli animatori – ma anche agli adulti – un orizzonte luminoso e nuovo, per certi versi controcorrente, fatto di relazioni, amicizie, gioco di squadra, gratuità, uscita da se stessi, generosità, altruismo, comunità, spiritualità... Insomma, una splendida occasione per ricordare a tutti che non si vive bene da soli; che abbiamo bisogno degli altri; che ci dobbiamo prendere cura gli uni degli altri, perché – come si è cantato durante la serata finale di un Grest – “gli altri siamo noi”. Questo è davvero importante e – per tornare alle parole della signora francese – proprio tutto il contrario del fatidico “ognuno pensa per sé”. Peccato che finita l’estate, finiscano anche i Grest. Tornano – ahimé! – gli impegni consueti e gli oratori e i patronati generalmente si svuotano. Sarebbe bello dare continuità, almeno al cammino formativo degli animatori per rendere il Grest dell’anno successivo ancora più avventuroso e accattivante. Qualche parrocchia ci riesce. Qualche altra fa più fatica. Ma forse si può sempre tentare e imparare dalle esperienze positive, proprie o degli altri. Come settimanale, abbiamo pensato di dedicare in questo tempo d’estate ampio spazio ai Grest perché sempre più persone, giovani e genitori, ne riconoscano il valore e se ne lascino coinvolgere. D’altra parte, come dice una canzone, “l’amore dato non ritorna a posto, ma resta in giro e rende il cielo immenso”. 7
Don Alessio Magoga
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