UN TEMPO DA VIVERE
L'editoriale del direttore, don Alessio Magoga
Siamo col fiato sospeso per quanto sta accadendo nei diversi scenari del mondo. Dall’Ucraina alla Terra Santa, passando per lo Yemen e l’Iran, le notizie che giungono sono allarmanti. Siamo preoccupati anche per quello che accade in Europa: mi riferisco alle tensioni tra forze politiche e tra Stati all’interno dell’Unione Europea, che nella prossima tornata elettorale, a giugno, si troverà ad affrontare una delicatissima fase di passaggio. Ci sono motivi di timore anche per quanto avviene nel nostro Paese, il cui assetto economico – penso soprattutto al debito pubblico che continua a crescere – sembra sempre meno sotto controllo, con effetti a cascata sui servizi offerti ai cittadini (tra questi la sanità, certamente, ma non solo). L’emergenza climatica, che negli anni scorsi era in cima alle agende dei principali organismi internazionali, sembra ora appannaggio di qualche sparuto gruppo di irriducibili o, comunque, non appare più così “emergenziale”: non perché il problema non ci sia più, ma perché quello del clima risulta fagocitato da altre urgenze.
Si parla di un diffuso senso di ansia, se non addirittura di angoscia, che attanaglia molte persone. In questi giorni, che per la liturgia è “tempo pasquale”, dovremmo dilatare e celebrare la gioia della Domenica di Resurrezione ed invece sembra prolungarsi – in modo indefinito – la Passione del Venerdì Santo. Siamo in attesa che accada qualcosa, come una sorta di liberazione, sempre più agognato ma che invece tarda ad arrivare.
Come ebbi già modo di scrivere durante la pandemia da Covid, parafrasando le parole illuminate dell’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, dobbiamo tuttavia riconoscere che “anche questo è un tempo da vivere”. Non è semplicemente un tempo in cui attendere che passi la tempesta e finalmente ritorni il sole. Anche questo – Venerdì o Sabato Santo che sia – è un tempo dentro il quale scegliere di compiere gesti di bene e orientati al bene. La Domenica di Pasqua ci svela il senso della storia, quella personale e quella dell’umanità. Il tempo della Passione non è – come potrebbe apparire – l’ultima parola sul nostro destino, ma piuttosto un passaggio da affrontare con coraggio e nella ricerca del bene, proprio come ha fatto Gesù. Anziché lamentarci e affidarci fatalisticamente al destino, anziché lasciare che l’ansia prenda tutto lo spazio delle nostre vite, come credenti nel Signore Risorto fidiamoci della sua Parola e mettiamoci in azione, per dare spazio e far crescere il bene.
Alessio Magoga
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