Distanza: km 7,88
Aumento di quota D+: m 477
Tempo di percorrenza: 3h 30’
Grado di difficoltà: basso
Descrizione:
Ci troviamo in una delle zone più belle delle colline del Prosecco. L’escursione ci porterà a visitare luoghi inaspettatamente selvaggi a due passi dai borghi della pedemontana, dove fin dall’antichità esistevano importanti insediamenti assai strategici. Si parte ad ovest di Farra di Soligo all’incrocio tra Via Faverei e Via San Nicolò. Seguendo i cartelli indicanti “n.3 Gor della Cuna”, si imbocca una strada di campagna che più avanti diventa sentiero, lungo la destra orografica del torrente Rui Stort. In pochi minuti si entra in un piccolo canyon composto da alte pareti di conglomerato e si giunge per saliscendi al Gor della Cuna, il cui nome deriva dalla cascatella che, con la sua azione erosiva sulla roccia, ha creato un ambiente suggestivo. Si continua attraverso i vigneti fino ad incontrare la “casetta” in località Vanal, splendida cascina di campagna aperta al pubblico. Si abbandona il sentiero n.3 per seguire il n.4 “sentiero Alpino” che raggiunge un’altra abitazione immersa tra gli ulivi per poi arrivare al Sentiero delle Vedette. La visuale è veramente spettacolare sulle colline punteggiate da casere e stradine contorte, mentre le Torri di Credazzo appaiono misteriosamente in lontananza. Si prosegue verso est sulla linea di cresta delle Vedette, passando per il Monte Pertegar, la forcella Xocco, il Pian Serafin, le Colesie e Col Vinal, quindi alla Forcella San Martino si scende zigzagando tra i vigneti meridionali fino ad arrivare ad una selletta dove parte il Sentiero delle Crepe. Questo ci porterà a ridosso del Col della Porchera, dove si svolta a destra ancora per vigneti scendendo a Borgo Grotta. Da qui, seguendo Via Rialto e Via San Nicolò, si passa davanti a Villa Savoini e Villa Caragiani – Badoer completando l’anello.
Curiosità:
La fascia di piccole colline tra Soligo e Col San Martino, composte dal Colle di San Gallo, La Porchera, Colle di San Giorgio e San Vigilio, è chiamata “linea dei castellieri”, in quanto fin dall’età del bronzo si hanno notizie di insediamenti umani, come testimoniato da ritrovamenti sporadici di ceramica proprio sulle sommità. Essendo le prime colline ad affacciarsi sulla pianura, hanno rappresentato per secoli punti di osservazione strategici utilizzati fino alle fasi più conosciute del periodo longobardo e medievale.
In allegato a questo articolo trovate la traccia GPS.
Scenario: 3Dolomiti - © Consorzio Dolomiti
Grafica: Giovanni Carraro