Distanza: km 6,60
Aumento di quota D+: m 227
Tempo di percorrenza: 2h 30’
Grado di difficoltà: basso
Descrizione:
Chi direbbe che a pochi passi dall’antichissima Pieve di San Pietro di Feletto si estende una valle che par più un canyon d’oltreoceano che un paesaggio pedemontano trevigiano? Eppure esiste, eccome. E’ la Val Trippera, una stretta gola di una bellezza incomparabile, magica e silenziosa. Vi è un anello di circa sette chilometri che permette di visitare questo luogo, unendo scorci di ruralità offerti da storici borghi che compongono il territorio del Felettano. Il dislivello, decisamente contenuto, rende questo giro adatto a tutti. Si parte da Piazza Giovanni XXIII a San Pietro di Feletto e si imbocca una strada di campagna che scende tra i vigneti, seguendo il cartello “Val Trippera n.019”. Si zigzaga tra i filari, incontrando alcune costruzioni disabitate, fino a giungere a fondovalle nei pressi della sorgente Cannelle. Qui si devia a sinistra e si entra nel bosco, dando inizio quindi alla visita della Val Trippera. Lo scenario diventa sempre più affascinante man mano che ci si addentra nella valle. Il sentiero passa alla base di alte pareti di conglomerato immerse nella vegetazione, mentre il torrente Crevada serpeggia al margine del percorso: il risultato è veramente suggestivo. Al termine della valle incontriamo i ruderi dell’antico Mulino Crevada e da qui si percorre una strada sterrata che ci porterà a Borgo Anese, dove passeremo per cortili e portici di vecchie case di campagna. Il percorso ora attraversa la provinciale e segue via Salera fino ad incontrare Borgo Castagnè. Ancora qualche tratto di vigna e si ritornerà al punto di partenza presso la Pieve di San Pietro di Feletto, chiudendo l’anello.
https://www.youtube.com/watch?v=FxXWAwDKw5Y&feature=youtu.be
Curiosità:
La Pieve di San Pietro di Feletto è uno degli edifici religiosi più importanti della diocesi di Vittorio Veneto. È documentata a partire dal 1124, ma pare essere ben più antica. Fu matrice delle vecchie parrocchie di Santa Margherita di Refrontolo, di Santa Maria di Feletto, di San Dionigi di Collalbrigo, di San Pancrazio di Formeniga e di altre da esse derivate in un territorio compreso tra i corsi dell’alto Lierza, il Monticano ed il Crevada. Nel porticato esterno vi è un famoso dipinto, il Cristo della Domenica, raro esempio iconografico utilizzato anticamente come monito contro la violazione del riposo festivo.
Le foto e la traccia GPS sono disponibili nel sito www.lazione.it
La mappa è stata elaborata dallo scenario: 3Dolomiti - © Consorzio Dolomiti