Belluno perde una tra le sue personalità più amate, uno dei più famosi interpreti della musica e della poesia popolare veneta. Stiamo parlando di Gianluigi Secco, per tutti Gianni, storico componente del duo musicale dialettale bellunese “I Belumat” insieme a Giorgio Fornasier. Apprendiamo la notizia della scomparsa di Secco da un post pubblicato su facebook dall’assessore alla Cultura del Comune di Belluno Marco Perale.
Secco, 74 anni, era malato da tempo. Etnomusicologo, conduttore televisivo di programmi popolari, con i Belumat ha portato canzoni e versi in giro nel mondo, dovunque ci sia stata emigrazione veneta. È stato presidente dell’Associazione Culturale Internazionale Soraimar (a tutela delle culture locali), con sede ad Asolo, oltre che presidente del Centro studi e documentazione Riti e Carnevali di montagna, membro fondatore dell’Orchestra da Camera di Belluno e del Circolo bellunese “Al Zenpedon”. Portano la sua firma numerose canzoni del duo, ma anche libri di poesia e sulle tradizioni popolari.
«Belluno saluta con commozione Gianni Secco, che ci ha lasciati con un sorriso nel cuore dopo una lunga battaglia», scrive Perale. «Una figura davvero straordinaria. Chi lo ricorda per l’ironia graffiante dei “I Belumat”, chi per la valorizzazione della tradizione dell’emigrazione veneta in Brasile, chi per il salvataggio dei carnevali di montagna e delle loro maschere, chi infine come poeta. I poeti sanno vedere lontano, e non muoiono mai».
Il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, si unisce al cordoglio della famiglia di Secco. «Belluno perde oggi un pezzo importante del mondo culturale, un uomo che ha unito arte, musica, spettacolo e associazionismo per promuovere e valorizzare la nostra cultura popolare, difendendone l’identità e ravvivandone le tradizioni», commenta il sindaco. «Dalle canzoni dialettali con I Belumat fino all’impegno per il recupero dei carnevali storici arrivando anche a realizzare una mostra itinerante, passando per la fondazione dell’associazione Soraimar che unisce autori e cultori delle tradizioni popolari e per le centinaia di scritti e saggi sulla cultura popolare e sulla storia dell’emigrazione. La cultura popolare è identità, tradizione, memoria e passione, e con la scomparsa di Gianni Secco Belluno perde un suo grande cultore».
«Apprendo con dolore la notizia della morte di Gianni Secco. Con lui se ne va una persona poliedrica, una figura straordinaria della nostra terra», il pensiero del presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Gianni Secco ha saputo esprimere in modi ora ironici ora delicatissimi il grande amore per il Bellunese e la sua gente. Cantore storico dei “Belumat” insieme all’amico Giorgio Fornasier, ma anche poeta e fine conoscitore delle tradizioni della nostra montagna, ha sempre saputo cogliere le bellezze della nostra provincia, e trasmetterle con passione. Come è tipico delle persone intelligenti, sapeva non prendersi mai troppo sul serio. Ci mancherà il suo humor, ci mancherà la sua presenza».
Martina Reolon (dal sito www.amicodelpopolo.it)