Quartier del Piave
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PIEVE: Cigagna: “Serve un’alleanza tra cultura ed economia”

Il vicesindaco sul percorso "Pieve capitale della cultura"

PIEVE: Cigagna: “Serve un’alleanza tra cultura ed economia”

Pieve non sarà capitale italiana della cultura. L’apposita commissione istituita dal ministero per i beni culturali ha infatti scelto, nella rosa delle dieci finaliste in cui era entrata anche Pieve, Procida. Nell’Azione di domenica 24 gennaio riportiamo vari commenti. La reazione di Luisa Cigagna, vice sindaco, «non è di totale delusione, ma un po’ di dispiacere per non aver vinto c’è. Però c’è anche la consapevolezza di aver fatto un gran lavoro e di avere davanti la prospettiva che questo lavoro possa contribuire davvero a migliorare la qualità del nostro territorio e ad aumentarne il valore, dal punto di vista paesaggistico e sociale. Mi auguro che i 29 comuni che hanno aderito a questo dossier proseguano il progetto e che la trasformazione attraverso il “fare cultura” – così come lo intendiamo noi – diventi un patrimonio di tutta la comunità». «C’è anche un senso di soddisfazione – continua Cigagna – per essere arrivati in finale e vedere riconosciuti il valore e la qualità del nostro progetto a fronte di investimenti e competenze di altissimo livello. Aggiungo la soddisfazione di aver restituito alle nostre comunità l’orgoglio, il senso di appartenenza e di identità per stringerci intorno a dei valori importanti. Quindi sono contenta e ci fregeremo del titolo di città finalista alla candidatura di Capitale italiana della cultura». La vice sindaco ha detto poi di essere «molto orgogliosa di aver visto riconosciuta l’attenzione che abbiamo saputo portare per i territori marginali e periferici dell’Italia, come i piccoli borghi. E poi è stato rovesciato lo stereotipo o pregiudizio nei confronti dei veneti, spesso considerati capaci di lavorare ma non di pensare. Il fatto di essere stati noi a rovesciare e ad essere protagonisti di questo campo di immagine è già un grande risultato. Ce lo portiamo a casa ed è una cosa su cui dobbiamo continuare a lavorare. Un’esperienza positiva». Luisa Cigagna ha sottolineato anche lo stretto nesso tra cultura ed economia: «La cultura è un fattore straordinario di innovazione. La cultura – in tutte le sue accezioni, non solo come erudizione, ma come somma di capacità e di visione del futuro – ci appartiene indubbiamente dal punto di vista economico. Siamo una locomotiva economica per il Paese; le nostre industrie esportano all’estero, sono in grado di relazionarsi ad altissimo livello e di avere una cultura imprenditoriale di “intrapresa”. Questa capacità siamo in grado di sostenerla anche negli altri settori e questo, secondo me, è lo snodo e il salto di qualità che dobbiamo fare». AM

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