PIEVE DI SOLIGO: il Collegio Balbi racconta don Mario Gerlin
Grazie all’associazione Amici di don Mario Gerlin
Redazione Online
04/05/2024

A Pieve di Soligo, c’è una via intitolata a don Mario Gerlin ed i ragazzi del Collegio Balbi-Valier ci passano davanti ogni giorno per andare a scuola. A scoprire chi sia stato, le classi IV e V della scuola primaria: lo scorso 11 aprile, in Aula Magna, hanno incontrato la cugina di don Mario Gerlin, Pierina, presidente dell’associazione Amici di don Mario Gerlin.

Così vengono a sapere che costui è stato allievo dello stesso Collegio, diventando poi insegnante, sindaco di Pieve di Soligo dal 1960 al 1969, e infine sacerdote missionario. Aveva a cuore i ragazzi: desiderava che tutti avessero la possibilità di studiare e non mancava occasione per intercettare i talenti, coinvolgendo i ragazzi in lavori manuali per la comunità: come segno di questo coinvolgimento restano il mosaico vetrato nel Duomo di Pieve di Soligo e il rosone e le vetrate nella Chiesa di Falzè di Piave.

Con questo spirito gli Amici di don Mario Gerlin si recano nelle scuole per far conoscere una vita luminosa che tanto ancora ha da comunicare; e il messaggio arriva forte e chiaro: tutti i bambini sono naturalmente portati a fare qualcosa di grande nella vita.

L’opera di don Mario Gerlin è raccolta in un libricino che l’associazione Gerlin ha deciso di far illustrare alla Scuola d’Illustrazione di Treviso, valorizzando in questo modo giovani abilità. Emerge, tra le pagine, tutta la laboriosità di un uomo sempre pronto a tirarsi su le maniche (“faso mi, faso mi”) e il suo atteggiamento positivo nei confronti dei ragazzi, che incoraggiava nell’imparare, soprattutto dagli errori (“boce, da’ che ghe don fora!”); e poi l’intensità del momento in cui ritrova la fede in Dio e la spinta a farsi missionario a servizio di quella gente che nessuno voleva, nessuno amava, nessuno aiutava, “gli ultimi degli ultimi”.

Ecco chi è stato don Mario Gerlin: un uomo che tanto ha fatto non solo per la comunità locale, ma anche lontano, nel mondo. La cugina Pierina, con afflato sincero e spontaneo, raccomanda ai ragazzi di scoprire quel che più li appassiona, e portarlo avanti: «Se c’è qualcosa che vi piace, che vi attiva, fatelo sapere ai vostri genitori e insegnanti; coltivatelo, credeteci, e vedrete che nella vita troverete la vostra strada».