Quartier del Piave
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PIEVE: uno spazio di ascolto per donne che hanno subìto violenza

Ha sede nella casa delle associazioni in via Battistella

PIEVE: uno spazio di ascolto per donne che hanno subìto violenza

Anche nel mese di agosto è rimasto aperto il neonato spazio di ascolto e accoglienza per donne che vivono situazioni di maltrattamento e violenza “Stella Antares” di Pieve di Soligo. Ha sede nella casa delle associazioni in via Battistella (ex scuole professionali) ed è il quarto sportello aperto in provincia di Treviso dalla cooperativa “Una casa per l’uomo” grazie a finanziamenti statali che arrivano tramite la Regione. Gli sportelli fanno capo alla struttura che si trova presso l’ospedale di Montebelluna. Lo sportello pievigino copre il bacino del Quartier del Piave e anche di parte della Vallata ed è stato aperto lo scorso febbraio. L’emergenza sanitaria per Covid-19 non ha interrotto il servizio pur limitandolo per qualche tempo alla sola consulenza telefonica. In questi primi mesi di attività sono state ben dodici le donne che si sono rivolte allo sportello e dieci di loro sono state prese in carico. Allo sportello si accede previo contatto telefonico (al 389-9134831 il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9.30 alle 12.30, il martedì e il giovedì dalle 15.30 alle 18.30) o mediante email all’indirizzo centro.stella.antares@gA mail.com. Gli esperti della cooperativa offrono gratuitamente colloqui, consulenze (anche su questioni giuridiche penali e civili), mediazione culturale e supporto psicologico. Per le donne prese in carico viene redatto un percorso individualizzato di accompagnamento, in un gioco di squadra con i servizi (Comuni, Ulss...) presenti nel territorio. Nel 2019 i vari centri trevigiani gestiti da “Una casa per l’uomo” hanno seguito 162 donne (99 delle quali come nuove prese in carico) mentre 691 sono stati i colloqui di accoglienza e 355 di sostegno psicologico. Il 69,8% delle donne seguite nel 2019 era italiana, il 39,5% aveva tra i 41 e i 50 anni e il 19,8% tra i 31 e i 40 anni. Poco più della metà (50,7%) erano coniugate e il 42,3% aveva il titolo di scuola media superiore. Infine il 56,2% aveva figli. Oltre a gestire i centri antiviolenza, la cooperativa “Una casa per l’uomo” ha due case “rifugio” che ospitano donne che hanno bisogno di uscire di casa (la loro localizzazione è, per comprensibili motivi, segreta) e promuove il percorso di consapevolezza “Cambiamento maschile” rivolto ai maschi autori di violenza. Infine a Montebelluna è partito un gruppo di auto-mutuoaiuto in cui le donne possono condividere i propri vissuti. A questo si affianca un impegno costante di sensibilizzazione per spingere le donne ad uscire allo scoperto e iniziare percorsi di liberazione dalla violenza. FC

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