SOLIGHETTO: da Lino, 1.145 pezzi in rame

Ovunque oro rosso. Pareti e soffitti ordinatamente coperti da tegami, paioli da polenta, secchi di rame per acqua o vino, reminiscenze della cultura contadina. Tutti vissuti e lustrati.

Quella della Locanda da Lino a Solighetto è la più corposa collezione di rami del mondo, iniziata dal fondatore negli anni Sessanta. Ora si sa da quanti pezzi è composta: 1.145. Lo ha svelato sui social il figlio di Lino, Marco Toffolin (nella foto) che con la sorella Chiara gestisce lo storico ristorante, chiudendo un gioco a premi.

Il gioco consisteva nel puntare a indovinare il numero totale dei rami raccolti, o almeno ad avvicinarsi; come premio l’invito a cena per due. Sfida raccolta con entusiasmo pescando nella memoria. C’è chi ha ricordato nei commenti le feste familiari a Solighetto, gli anni della Toti Del Monte, di Marta Marzotto accolta al compleanno con 70 torte, di Marcello Mastroianni solitario, al più con l’amico Lino, seduto al tavolo del fogher.

Migliaia di concorrenti si sono misurati nelle puntate. I più, prudentemente, hanno messo là alcune centinaia di pezzi. Ma Toffolin aveva avvertito: guardate che i paioli “sono tanti”. Suggerimento raccolto da una giovane signora, Ramona Demian, che ha colpito quasi nel segno con il suo 1.147, il numero che più si è avvicinato a quello esatto.

Un’enormità. Terenzio Gambin ha voluto precisare su Facebook. Guardate - ha detto - che i paioli, le “caliere da poenta”, sono altro rispetto ai “seci de ran”. Sta di fatto che tutta questa raccolta deve essere pulita. E senza ricorso a prodotti chimici. Ne sa qualcosa la signora Patrizia Michielan: “Ho lavorato da Lino, non ho mai contato i rami, ma puliti sì”.

Barty Stefan