Cuore o calcolatore?
Oggi Domenica: la riflessione sulla Parola di Dio domenicale.
Domenica 16 febbraio - VI del tempo ordinario - anno A
Sir 15, 16-21; Sal 118; 1Cor 2, 6-10; Mt 5, 17-37
Beato chi cammina nella legge del Signore Seconda settimana del Salterio eggendo l’ampio testo evangelico di questa domenica la mia attenzione si è fissata sulla solenne dichiarazione di Gesù: Io vi dico: se la vostra giustizia non abbonderà più di quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Gesù si riferisce a due gruppi religiosi che godevano di grande reputazione. Dato che il libro fondamentale era la Scrittura, gli scribi, cioè teologi e giuristi, costituivano una classe molto influente. I farisei erano fedeli, scrupolosi osservanti della Legge. Attualizzando, intendiamo preti e catechisti, persone consacrate e cristiani praticanti.
A tutti Gesù dice di non accontentarsi di compiere la volontà di Dio come già si sta facendo, ma di andare oltre. È noto il detto popolare messo in bocca ai predicatori: Fate quello che vi dico, ma non fate quello che faccio! Qui sta la pesante ambiguità: confondere predicazione con evangelizzazione, mentre la trasmissione della fede avviene attraverso uno stile di vita coerente, che non esclude l’eventualità del martirio. E ai predicatori che parlano spesso dell’inferno, il noto biblista francese Augustin George dice: Probabilmente all’inferno ci sono soltanto dei teologi!, per avvisare che tutti corriamo lo stesso pericolo, biblisti compresi.
Se Gesù ci spinge a non accomodarci nei risultati raggiunti, è perché il riferimento è sempre al Dio che ci chiede di amarlo con tutto il cuore, come pregava il pio israelita. Non possiamo misurare il nostro rapporto con Dio con il bilancino del farmacista! Ricordo persone devote che sceglievano le preghiere secondo il numero dei giorni di indulgenza. È in gioco la maniera di intendere e di compiere la volontà di Dio. Gesù propone una “giustizia sovrabbondante” sia nel modo sia nei contenuti. Pensiamo all’atteggiamento comune espresso dal detto: Massimo rendimento con il minimo sforzo. Ciò può valere con gli strumenti, la tecnica, la produzione e anche con la natura, ma mai con le persone e, ancor meno, con Dio.
Fare i calcoli con Colui che ci ama fino alla morte!? La pratica formale ed esteriore dei comandamenti, precetti e regole religiose porta gradualmente ma inesorabilmente all’indifferenza e/o all’ipocrisia. È, purtroppo, sempre valida la tremenda invettiva di Gesù: Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anèto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! (Mt 23, 23). Non la grettezza del calcolatore, ma il rapporto vivo e vitale del figlio che cerca Dio con tutto il cuore e corrisponde alle esigenze della novità di vita, che derivano da questa adesione, con l’unica preoccupazione di piacergli e dare a Lui tutta la gloria. È la gioia del Vangelo! Don Domenico Salvador
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