Oggi Domenica
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Mangiare per vivere!

Oggi Domenica: la riflessione sulla Parola di Dio domenicale.

Mangiare per vivere!

Domenica 22 giugno - Ss. Corpo e Sangue di Cristo - anno A

Dt 8, 2-3. 14-16; Sal 147; 1Cor 10, 16-17; Gv 6, 51-58

Loda il Signore, Gerusalemme ogni tanto capita di incontrare qualcuno che mangia con vero gusto o che addirittura si abbuffa. Allora viene spontanea la domanda: Si vive per mangiare o si mangia per vivere? L’alternativa non è poi così scontata, se addirittura Gesù è stato giudicato un mangione e un beone. Comunque penso che tutti abbiamo provato a volte piacere nel mangiare con il malcelato desiderio di prolungare quei momenti. Sappiamo benissimo che madre natura coordina l’istinto della sopravvivenza con il piacere dell’alimentazione. Con meravigliosa invenzione Gesù ha legato la sua presenza trasformante nella vita dell’umanità al dono del suo corpo e sangue come cibo e bevanda. L’Eucaristia corona la logica dell’incarnazione del Dio-con-noi e in-noi. Se cre- O diamo che Gesù è una persona (carne) che si dona per la vita del mondo, allora si può essere disposti a capire quel parlare duro che i Giudei e molti discepoli non vogliono capire. Chi vuole avere la vita ha l’assoluta necessità di mangiare Lui e bere Lui, facendo Comunione. Siamo così trasformati in Colui che mangiamo per fare di tutti noi un solo corpo in Cristo. Infatti l’unico pane spezzato ci spinge ed insieme ci aiuta a ricomporre l’unità tra noi, vivendo l’amore reciproco per testimoniare nelle divisioni e conflitti della società l’efficacia del sacramento del Corpo e Sangue del Signore. La Chiesa è chiamata anche “Cristo totale” perché riunisce tutti in Lui, capo e maestro, per essere la sua presenza fisica nel mondo prolungando ed estendendo il suo servizio d’amore per l’umanità. È attualissima l’immagine della Didachè (testo contemporaneo ai Vangeli), contemplando i campi di spighe maturi ondeggianti al vento di primavera: Come questo pane spezzato era sparso qua e là sopra i colli, e, raccolto, divenne una cosa sola, così si raccolga la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo Regno. L’unione e la condivisione della mensa eucaristica per i primi cristiani si riflettevano anche sui pasti e cene consumati insieme “nelle case prendendo cibo con letizia e semplicità di cuore” (Atti 2, 46). Già Paolo, però, nel primo racconto dell’Eucaristia, denunciava il pericolo di discriminazioni e squilibri, per cui mentre uno ha fame l’altro è ubriaco (1Cor 11, 21). L’idolatria del consumismo, anche gastronomico, ci sommerge creando problemi a tutti i livelli: psichico, fisico, ma soprattutto spirituale diventando quasi una ragione di vita. L’Eucaristia comunica ai fedeli attraverso l’azione dello Spirito la vita che il Figlio ha dal Padre. La Trinità pone in noi la sua dimora per vivere grazie al cibo eucaristico, che cambia la vita. L’intima compenetrazione eucaristica tra la Trinità e l’umanità anticipa e realizza progressivamente per le strade della storia il “Dio tutto in tutti” dell’eternità beata. E a proposito dell’Eucaristia non potremmo dire: Si vive per mangiare?

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