Prealpi Flash - Attorno al Monte Corno
Una nuova escursione con Giovanni Carraro.
Distanza: km 9,08
Aumento di quota D+: m 729
Tempo di percorrenza: 3h
Grado di difficoltà: basso
Descrizione:
La Val del Carmine, così ricca di tradizioni religiose grazie al suo Santuario, così affascinante per la presenza di una valle ricca di sentieri dal carattere spesso non facile. Questo itinerario si snoda in una delle alture che chiudono la valle ad est, il Monte Corno. Una montagna per così dire minore e poco frequentata ma indubbiamente interessante per l’escursionista che desidera un’alternativa alle classicissime prealpine. La partenza è fissata al Santuario della Madonna del Camine, raggiungibile in auto da Miane. Si segue il vecchio sentiero che sale lungo il vallone ad est della chiesa fino ad arrivare sulla strada forestale diretta a Posa Granda. Percorse poche centinaia di metri, si torna su sentiero indicato da segnavia 989. Questo ci porterà in fondo alla valle del Carmine per poi risalire sul versante opposto passando tra vecchie casere ristrutturate. In breve si giunge alla Fontana Tof e da qui si sale sul ripido versante occidentale del Monte Corno compiendo alcuni tornanti. Il sentiero è diretto al Monte Salvedella, ma noi lo abbandoniamo non appena giungiamo ad un incrocio segnato da cartello 989A per località Casella. Questo ci permetterà di risalire sulla vetta del Monte Corno, nei pressi della quale vi è una lama di abbeveraggio. Si comincia a scendere, prima per sentiero, poi per strada forestale. Dopo alcuni tornanti si intercetta un sentiero indicato da ometto di pietre e lo percorriamo facendo alcune scorciatoie alla strada. Lungo il cammino oltrepassiamo un capitello in legno, quindi in località Singé riprendiamo a salire fino ad incontrare un castagneto e successivamente camminiamo in falsopiano portandoci all’agriturismo Domus Carmine. Immessi sulla strada, dopo un tornante si torna al Santuario dove termina il nostro itinerario.
Curiosità:
La fontana Tof, che si incontra nell’itinerario, fin dall’Ottocento ha fornito l’acqua alle casere della Val del Carmine. In verità non è proprio una sorgente, ma uno stillicidio di gocce che scendono dalle fessure della retrostante parete rocciosa. L’importanza dell’acqua nelle Prealpi è secolare e ogni minima presenza idrica rappresentava per i contadini una vera e propria manna dal cielo. Non a caso, secondo alcuni studiosi il toponimo Miane significherebbe “paese senza fiume”. Perciò si cercava di salvaguardare queste emissioni proteggendole con muretti a secco o, come nel caso della Fontana Tóf, con delle vere e proprie casette di pietra particolarmente graziose. Nel 2012 è stata restaurata grazie all’opera di alcuni volontari del luogo
La mappa è stata elaborata dallo scenario: 3Dolomiti - © Consorzio Dolomiti
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