Prealpi Flash - Follina, Pianezze e la Val di San Pietro
Una nuova escursione con Giovanni Carraro.
Distanza: km 10,21
Aumento di quota D+: m 725
Tempo di percorrenza: 4h
Grado di difficoltà: medio
Visitare Follina non vuol dire solo andare alla scoperta di importanti siti religiosi, prima fra tutte la sua famosa abbazia, ma è anche un buon motivo per passeggiare su stradine di campagna e sentieri che incontrano storiche sorgenti. Per certi versi, il borgo è una piccola città d’acqua a tutti gli effetti. L’itinerario parte nei pressi dell’abbazia, al Ponte del Cristo. Si segue il canale della Fiadora che ci porterà ad un incrocio in direzione di Valmareno. Si devia seguendo una strada in salita agevolati dal segnavia 1029 e dopo un paio di tornanti si entra nel bosco. Superata una croce in legno, che guarda Valmareno in un punto panoramico, si devia a sinistra in forte salita e più avanti si segue il segnavia 1076 Troi de Pian che ci porterà in località Pianezze di Follina. Una magnifica radura con un laghetto rende l’ambiente veramente magico. Si scende nel bosco di conifere in direzione nord, introducendoci nella Valle di San Pietro e dopo essere scesi di quota si devia a sinistra nel fondovalle fino a giungere in un prato dominato da una casera e due grandi abeti. Si continua nel bosco per poi uscire in un’altra radura, dove vi è un maneggio per cavalli. Si segue via San Pietro in vista di Miane e, dopo aver incontrato la chiesetta di San Pietro (XIV sec.), si giunge sulla strada provinciale Follina – Miane. La si segue per circa un chilometro fino ad entrare nuovamente a Follina all’altezza della sorgente Santa Scolastica ed in breve si chiude l’anello nuovamente al Ponte del Cristo.
Curiosità:
La sorgente Santa Scolastica, che si incontra alla fine del giro, come molte altre della pedemontana è uno splendido esempio di risorgiva di origine carsica. Sono stati i monaci benedettini, presenti a Follina dal XII secolo, a intitolare la fonte in onore della sorella del loro fondatore San Benedetto da Norcia, cambiando il nome fino ad allora assegnato ad una divinità pagana. L’abbondanza d’acqua di queste aree ha consentito lo sviluppo di molte attività artigianali legate alla produzione della lana, di cui Follina è ancora oggi un riferimento.
La mappa è stata elaborata dallo scenario: 3Dolomiti - © Consorzio Dolomiti
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