VITTORIO: momento di preghiera per Mariia con i bambini e ragazzi del Grest
Questa mattina, nella palestra del Campus San Giuseppe
Un momento di preghiera intenso e intimo, lontano da sguardi indiscreti e fortemente voluto dalle suore del Campus San Giuseppe, quello che si è tenuto questa mattina nella palestra della scuola, allo scopo di commemorare la piccola Mariia, pregare per lei e per la sua famiglia. Allo stesso tempo, si è inteso aiutare i bambini del Grest, insieme ai loro animatori ed educatori, ad iniziare a rielaborare quanto è dolorosamente accaduto. La commemorazione è stata guidata da don Andrea Forest, direttore della Caritas diocesana, che all’inizio ha subito detto ai bambini, raccolti in semicerchio dinanzi a lui ed alla bianca croce collocata nella palestra, di essere lì perché sta accompagnando tante persone che provengono dall’Ucraina come, appunto, la piccola Mariia. Accanto a don Forest, anche don Yuriy Khodan, il sacerdote ucraino che segue la comunità cattolica ucraina delle diocesi di Belluno-Feltre e Vittorio Veneto.
La veglia di preghiera, cui hanno partecipato anche diversi adulti, è stata pensata in tre momenti. Innanzi tutto, il primo momento “Come stiamo vivendo…”, teso a far emergere soprattutto le fatiche e le sofferenze che tutti stanno sperimentando. Poi, il secondo momento, “Come ci aiuta il Vangelo…”, in cui grazie alla lettura della parola del Signore (“Lasciate che i bambini vengano a me”), proclamata da don Yuriy, don Andrea ha fatto emergere alcuni motivi di speranza, come il fatto che Gesù vuole bene ai bambini. “Resta la domanda: dov'era Gesù quel mercoledì pomeriggio? – si è interrogato don Andrea -. Lo chiederemo a Gesù, solo lui può rispondere. Egli però ci assicura che è vicino a tutti noi. Anche a Mariia, che accoglie tra le sue braccia in Cielo. Diversi di noi hanno reagito alla morte di Mariia riconoscendo che "un angioletto è salito al Cielo". La fede in Gesù ci aiuta a riconoscere che la vita e l'amore sono più forti della morte. Maria continua a vivere nel cuore di Dio perché Gesù ha simpatia per i bambini”. Nel terzo momento, “Mariia ci parla…”, con le suore e le animatrici i bambini e ragazzi hanno provato ad immaginare cosa potrebbe dire Mariia: “Forse potrebbe suggerirci tre parole – ha affermato don Forest -. Grazie per l'amicizia, l'accoglienza, l'affetto, i giochi fatti insieme. Forza: un invito a superare il pianto del dolore per ritrovare le ragioni della speranza. Gioia: un invito a riconoscere nelle nostre gioie e nel nostro ritrovarci insieme la gioia stessa di Mariia, prolungando nella nostra gioia la sua, quella che ha dimostrato tra noi”.
Un gesto finale è stato particolarmente commovente: ad ogni bambino sono stati consegnati dei petali bianchi; ogni bambino ha sussurrato ai petali una sua personale preghiera per Mariia; poi, insieme, tutti i petali sono stati lanciati in alto, verso il cielo, come preghiera a Dio per Mariia. Il canto finale è stato un ultimo grazie, sulle note dello Zecchino d'Oro: “Una parola magica” (https://youtu.be/KuNLPz7Tdxg). Sullo sfondo, un cartellone con il nome di Mariia ed i diversi messaggi che i bambini hanno voluto rivolgerle. In momenti come questi è importante lasciarsi illuminare dalla fede, come pure trovare le parole per dire e comunicare i sentimenti di dolore, ma anche di gratitudine, che ci abitano: la commemorazione di oggi ha voluto realizzare tutto questo. AM
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