
La notizia improvvisa della morte di papa Francesco ha provocato un profondo senso di dolore. Numerose le reazioni alla notizia e intensa la partecipazione al dolore della Chiesa, ma anche di profonda gratitudine.
«Ho il cuore triste per la mancanza di Papa Francesco - è il commento di mons. Fabio Dal Cin, arcivescovo-prelato di Loreto, originario della diocesi di Vittorio Veneto -. Però ringrazio il Signore per il dono che lui è stato per la Chiesa e per il mondo intero. E grazie per averci soprattutto richiamato alla verità del Vangelo, vissuto nella concretezza della vita. Ieri ancora una volta ci ha stupito, è uscito a salutare la folla in piazza San Pietro quasi a voler abbracciare tutta la Chiesa, tutti i fedeli e abbracciare il mondo intero. È stato il suo modo di congedarsi da tutti noi. Lui solitamente iniziava i suoi incontri con il buongiorno e la buona sera come si è presentato il giorno dell’elezione sulla loggia di San Pietro. Penso che questa mattina il buongiorno lo abbia ricevuto in Paradiso da tutti quei poveri, quegli ultimi, quegli scartati, del mondo, gli infelici che lui ha difeso, aiutato, e incoraggiato a vivere. E’ stato il Papa della misericordia per tutti e dunque anche della speranza per tutti, il Papa della pace. E’ stato il Papa che ci ha insegnato a vivere il Vangelo, a scommettere sul Vangelo. Il suo esempio ispiri tutti noi ad agire per la giustizia, per la pace, per l’unità in nome di quel Cristo in cui lui ha sempre creduto, sperato e amato».
"È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa - commenta il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente dei vescovi italiani -. Affidiamo all’abbraccio del Signore il nostro amato Papa Francesco, nella certezza, come lui stesso ci ha insegnato, che “tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre”. Chiedo a tutte le Chiese in Italia che siano suonate le campane delle chiese in segno di lutto e che siano favoriti momenti di preghiera personale e comunitaria, in comunione tra di noi e con la Chiesa universale.
«Appena appresa la improvvisa notizia della morte di papa Francesco – è la reazione di mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso -, voglio condividere con voi tutti il mio profondo dolore, che è il dolore di tutta la Chiesa e di tanti uomini e donne che hanno colto in lui una voce di fede, di vita e di speranza. È il momento di raccoglierci in preghiera. L’emozione è grande. Proprio nei giorni in cui risuona l’annuncio della Pasqua, della Risurrezione e della vittoria di Cristo sulla morte, dobbiamo dare l’ultimo saluto al nostro caro papa Francesco. La speranza contro ogni speranza che lui ci ha annunciato in tutti i modi, in modo del tutto particolare nei suoi ultimi giorni di fragilità e di dono di sé fino all’ultimo, deve ora guidarci, nella fede, nella fraternità, nella comunione. Facciamo ancora risuonare nei nostri cuori l’augurio che ancora ieri, con flebile voce, ma con fede grande papa Francesco ci ha rivolto da San Pietro: buona Pasqua. Che sia davvero Pasqua, passaggio di vita in vita, e per noi consolazione nel momento della prova».
«Con profondo dolore - sono le parole del vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto - ho appreso questa mattina che Papa Francesco ha concluso la sua vita terrena per celebrare definitivamente la Pasqua con il Signore. Sulla Sua Parola, aveva lasciato tutto per servire la Chiesa, sempre con una speciale predilezione per i piccoli e per i poveri del mondo. In un tempo di grandi mutamenti Papa Francesco è stato gioioso testimone del Vangelo, pastore pieno di compassione a favore degli «scartati», strenuo difensore del creato, audace nel dialogo tra le religioni, indefesso artigiano di pace. Egli ha guidato la Chiesa continuando la riforma avviata dal Concilio Vaticano II specialmente con l’impulso della sinodalità. In questi giorni pasquali pieni di speranza, affidiamo Papa Francesco alla bontà di Dio, a quella misericordia di cui è stato appassionato cantore, nella certezza che lo accoglierà quale «servo fedele» insieme al Poverello di Assisi di cui aveva scelto il nome. Siamo riconoscenti a Dio per averci dato una guida così grande nella fede e nell’amore, un pastore esemplare, che ha visitato i carcerati, accolto i migranti, vestito i poveri, nutrito gli affamati e gli assetati, difeso gli ultimi, come Gesù chiede di fare».
«La Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici – scrive Mauro Ungaro, Presidente FISC - si unisce alla preghiera della Chiesa per il suffragio dell’anima del Santo Padre Francesco che oggi è entrato nella luce del Signore. Ricordiamo le parole di incoraggiamento, sostegno, impegno che ebbe modo di rivolgere alle nostre testate nel corso dei ripetuti incontri che ha voluto concederci negli anni del suo pontificato. I documenti del suo magistero, l’attenzione ai poveri ed ai più deboli restano un riferimento preciso ed importante per il nostro impegno quotidiano di servitori della Parola».