Il nuovo vescovo di Padova: datemi del tu
Prima intervista del vescovo eletto di Padova mons. Claudio Cipolla al settimanale diocesano di Padova. Ecco alcuni passaggi.«Torno con la memoria al momento in cui papa Francesco si è presentato alla folla radunata in piazza San Pietro, chiedendo la preghiera della gente prima della sua benedizione. È stato un gesto esemplare, che ha segnato un discrimine. Io penso che dobbiamo assolutamente dare fiducia ai battezzati, perché loro sono la chiesa e noi - vescovi e preti - siamo al loro servizio». «Oggi dobbiamo guardare al nostro ruolo di preti da una prospettiva più semplice, più sobria. Non saremo più personaggi importanti, determinanti per la vita delle comunità. Il nostro sarà sempre di più un servizio umile, basato sulla disponibilità, sulla fiducia, sulle relazioni più che sulle cose o sull'autorità”.Alla domanda “vuole che diamo del tu al vescovo?”, ha risposto: «Certo. Siamo cristiani, e il mondo deve vedere che i cristiani sono fratelli, senza ripetere tra loro gli schemi che tante volte imprigionano la società... Alla fine la qualità di un vescovo, al pari di un prete o di un laico che si sposa, non è data da queste formalità ma dalla sua vicinanza al vangelo».
Federico Citron
28/07/2015

Prima intervista del vescovo eletto di Padova mons. Claudio Cipolla al settimanale diocesano di Padova. Ecco alcuni passaggi.

«Torno con la memoria al momento in cui papa Francesco si è presentato alla folla radunata in piazza San Pietro, chiedendo la preghiera della gente prima della sua benedizione. È stato un gesto esemplare, che ha segnato un discrimine. Io penso che dobbiamo assolutamente dare fiducia ai battezzati, perché loro sono la chiesa e noi - vescovi e preti - siamo al loro servizio». 

«Oggi dobbiamo guardare al nostro ruolo di preti da una prospettiva più semplice, più sobria. Non saremo più personaggi importanti, determinanti per la vita delle comunità. Il nostro sarà sempre di più un servizio umile, basato sulla disponibilità, sulla fiducia, sulle relazioni più che sulle cose o sull'autorità”.

Alla domanda “vuole che diamo del tu al vescovo?”, ha risposto: «Certo. Siamo cristiani, e il mondo deve vedere che i cristiani sono fratelli, senza ripetere tra loro gli schemi che tante volte imprigionano la società... Alla fine la qualità di un vescovo, al pari di un prete o di un laico che si sposa, non è data da queste formalità ma dalla sua vicinanza al vangelo».