Perché non li ospitate voi?
Federico Citron
03/08/2015

Una delle obiezioni che vengono rivolte a chi propone un atteggiamento di umanità nei confronti del fenomeno profughi è: “Perché non li ospitate voi?”. È una sollecitazione che tocca nel vivo tutti coloro che cercano di vivere, cadendo e rialzondosi, il vangelo. Due domeniche fa abbiamo letto e ascoltato il vangelo della moltiplicazione (ma meglio sarebbe dire condivisione) dei pani e dei pesci. Commenta padre Ermes Ronchi: “Per una misteriosa regola divina quando il mio pane diventa il nostro pane, si moltiplica. Ecco che poco pane condiviso fra tutti diventa sufficiente. C'è tanto di quel pane sulla terra, tanto di quel cibo, che a non sprecarlo e a condividerlo basterebbe per tutti... Il cristiano è chiamato a fornire al mondo lievito più che pane (de Unamuno): ideali, motivazioni per agire, sogni grandi che convochino verso un altro mondo possibile”. È questo quanto hanno voluto dirci i vescovi Gianfranco e Corrado nella lettera ai cristiani di buona volontà resa nota qualche giorno fa. Proviamoci, allora, ad essere lievito.