Dove va don...?
Federico Citron
04/08/2015

È il periodo degli annunci dei cambi di parroco. La notizia coinvolge e interessa ancora un certo numero di persone. Lo si riscontra negli incontri personali e lo confermano gli impressionanti numeri di accesso a questo tipo di informazioni nella pagina facebook del nostro settimanale. Buon segno! Vuol dire che ancora esiste un interesse per la propria parrocchia e che la figura del sacerdote ha ancora un suo significato. Sempre però dando ascolto ai discorsi che si sentono in giro, vien da chiedersi qual è questo “significato”. Tutti vorrebbero un parroco giovane o perlomeno pieno di energie per “attirare i giovani” e per “far funzionare il grest e l'oratorio”. Traduciamo, forse un po' rozzamente, un parroco-animatore sociale. Ma il sacerdote è molto di più di questo. Prima di tutto è colui che per conto di Cristo spezza il Pane eucaristico e la Parola, riconcilia, battezza, versa l'olio della consolazione. Va recuperata questa giusta dimensione della figura sacerdotale (e anche i preti devono aiutarci in questo), altrimenti continuerà la deriva verso la "religione civile" e la fede nella nostra terra si annacquerà ulteriormente. L'uomo del nostro tempo forse non ne è cosciente, ma ha più bisogno di autentici preti piuttosto che di animatori sociali.