Le ferite del Cristo risorto portano la memoria della sofferenza innocente
Federico Citron
21/02/2019

"Le ferite di Gesù ricordano anche a noi che le ferite spesso sono inflitte dalla cecità che viene dall’ambizione e dal legalismo e dall’uso improprio del potere che hanno condannato una persona innocente a morire da criminale. Le ferite del Cristo risorto portano la memoria della sofferenza innocente, ma anche della nostra debolezza e della nostra immoralità. Se vogliamo essere operatori della guarigione, dobbiamo rigettare qualsiasi tendenza che appartenga a un pensiero mondano che rifiuta di vedere e toccare le ferite degli altri, quelle ferite che sono le ferite di Cristo nella gente ferita. Le persone ferite dall’abuso e dallo scandalo hanno bisogno che noi siamo, adesso, saldi nella fede. Il mondo ha bisogno di testimonianze autentiche della risurrezione di Cristo che ci avvicinino alle sue ferite come primo atto di fede. Voglio sottolinearlo: è un atto di fede". Dall'intervento del cardinale Tagle ieri all'incontro su “La Protezione dei Minori nella Chiesa” in Vaticano.